Il presidente americano spiega che l'unica strada percorribile è quella delle sanzioni alla Russia. Il presidente ucraino Zelensky sente il Papa
“L’alternativa all’imposizione di dure sanzioni alla Russia sarebbe la terza guerra mondiale“. Lo dice il presidente americano Joe Biden. “Ci sono due opzioni – spiega il numero uno della Casa bianca – Iniziare la Terza guerra mondiale, andare alla guerra con la Russia, in sostanza. O far sì che il Paese che agisce contro la legge internazionale finisca per pagare un prezzo per quello che ha fatto“.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con Papa Francesco. L’ambasciata dell’Ucraina presso la Santa Sede riferisce che “Il Santo Padre ha espresso il suo più profondo dolore per i tragici eventi che stanno avvenendo nel Paese“. Lo stesso presidente ucraino poi su Twitter ha ringraziato Bergoglio.
Una giornata ricchissima di contatti telefonici per Zelensky, che ha deciso di rimanere nella Kiev assediata dalle forze russe. Il presidente ha sentito, tra gli altri, la presidente della Commissione europea Von der Leyen, il presidente francese Macron, il presidente indiano Modi e l’italiano Mario Draghi.
Tra gli argomenti trattati nel dialogo tra Zelensky e il presidente del consiglio, c’è quello delle ulteriori sanzioni. L’Italia si è detta pronta a sostenere anche l’esclusione delle banche russe dallo Swift. Una misura che rischia di creare seri danni anche ai partner commerciali della Russia, come l’Italia. Una preoccupazione espressa ad esempio dal segretario della Lega Matteo Salvini: “Se sospendiamo i pagamenti l’Italia rimane senza gas”. L’Europa, su suggerimento degli Stati uniti, starebbe lavorando ad un blocco selettivo dello Swift per la Russia. L’esclusione riguarderebbe quindi tutte le banche, tranne quelle che si occupano della vendita di gas e petrolio. Una decisione potrebbe arrivare all’inizio della prossima settimana.
Da Siena a Torino, da Roma a Milano, da Genova a Bergamo, migliaia di bandiere della pace hanno sventolato accanto a quelle dell’Ucraina.