La svolta della Bce targata Christine Lagarde è arrivata. La presidente della Banca Centrale europea ha annunciato lo stop al quantitative easing e il ritorno del rialzo dei tassi di interesse. Misure che hanno subito provocato il rialzo dello spread italiano, salito sopra i 200 punti.
Finisce quindi definitivamente l’epoca Draghi. La fiammata inflazionistica, provocata dal caro energia, obbliga l’istituto di Francoforte a tornare alla missione che lo Statuto gli assegna: cioè tenere sotto controllo il caro vita. Questo comporta la fine del quantitative easing, cioè l’acquisto dei titoli di stato, e il rialzo dei tassi di interesse, fermi da 11 anni. Le nuove “decisioni di politica monetaria” scattano dal primo luglio, quando ci sarà il primo aumento del costo del denaro di un quarto di punto. Un ulteriore rialzo è previsto per settembre. E, nelle intenzioni, si andrà avanti così, almeno fino a quando l’inflazione non tornerà al 2%, il che dovrebbe accadere nel 2024.
“L’inflazione è più alta di quanto vogliamo e resterà alta per un po‘”, scrive la Bce nella sua asciutta presentazione delle decisioni importanti prese oggi. Quest’anno il caro vita nell’area euro si attesterà al 6,8%, per poi scendere al 3,5% l’anno prossimo e tornare al 2 nel 2024. Come si vede dal grafico, le previsioni di giugno sono nettamente peggiori di quelle di marzo.
Lo stesso andamento è previsto per l’aumento del pil. Le stime aggiornate sono negative rispetto a quelle di inizio guerra in Ucraina. Ma, scrive ancora la Bce, “Ci aspettiamo una solida crescita economica“.
Le borse europee non hanno preso bene le decisioni annunciate nella conferenza stampa di Lagarde. Tutte giù le principali piazze del vecchio continente: Parigi -1%, Francoforte -1,30. Milano è la peggiore con un -1,7%. In risalita lo spread, che sfonda quota 200 punti base, attestandosi a 214.