ASTI. Da venerdì 22 a sabato 24 novembre si riaccenderanno in Piemonte, ma non solo solo, almeno 16 mila i tegami di terracotta (in dialetto piemontese fujot) per il Bagna Cauda Day, la settima edizione della festa più profumata dell’anno. Si tratta di un evento ironico, complesso e articolato, ma soprattutto divertente: è organizzato dall’Associazione culturale Astigiani, coinvolge molte migliaia di appassionati e si svolge ogni anno nell’ultimo fine settimana di novembre per celebrare il rito collettivo della Bagna Cauda. Il tipico piatto della tradizione piemontese è al centro di un sistema gastronomico secolare che partendo da una salsa calda di aglio, olio e acciughe, dove intingere le verdure di stagione, è diventato un pilastro della cultura conviviale.
L’idea degli organizzatori è di ridare dignità a un piatto popolare ma nobile come la Bagna Cauda e di riportarla al centro della proposta gastronomica che parte dal Piemonte e coinvolge numerose realtà in tutto il mondo. La Bagna Cauda è un piatto autentico, senza divieti e ingredienti nascosti. Aperto a ogni cultura e tradizione. Aprirà il Bagna cauda day 2019, venerdì 22 alle 18, un rito olimpico e la consegna del premio Testa d’aj a chi nella vita ha dimostrato di saper andare controcorrente. Le prime edizioni hanno visto la consegna del premio al filosofo Guido Ceronetti, all’autore televisivo Antonio Ricci e al teologo padre Enzo Bianchi.
Nei tre giorni di festa si rinnovarà il rito antico della bagna cauda. La formula non cambia: sono coinvolti 150 i locali (cantine storiche, ristoranti, vinerie, associazioni) dell’Astigiano, Monferrato, Langa, Roero, Torino, Piemonte e all’estero. Negli anni hanno aderito al Bagna Cauda Day anche locali da Berlino a New York, dal Costa Rica all’Argentina e perfino a Tonga, isola nel Pacifico. Ognuno proporrà la sua Bagna Cauda in tre versioni segnalate da un semaforo: rosso “come dio comanda” (tradizionale), giallo per indicare la versione “eretica” e verde per la “atea” rispettivamente con poco e senz’aglio. Dall’anno scorso, è stata introdotta la possibilità del “finale in gloria”, ossia di concludere la bagna cauda secondo tradizione con un uovo cotto direttamente nel fujot “spolverato” da una grattatina di tartufo bianco d’Alba. Il prezzo di questa profumata aggiunta andrà dai 10 ai 15 euro in base alle quotazioni dei tartufi bianchi.
Il prezzo è uguale per tutti: 25 euro, dagli stellati alle trattorie di paese, che darà diritto a un posto a tavola e a una bagna cauda abbondante, variegata e colorata dalle verdure. 12 euro il prezzo dei vini doc e docg a bottiglia proposto direttamente dai produttori nei locali aderenti.
Ci sarà anche il “Kit del dopo bagnacauda” con dentifricio “Baciami subito”, magnesia, cola, grappa, cioccolato. E non mancherà “Acciù” la mascotte portafortuna in stoffa. Ogni bagnacaudista avrà in omaggio-souvenir il tovAGLIOlone d’autore in stoffa quest’anno firmato da Giacomo Ghiazza, autore di storyboard per Hollywood. Sarà distribuita anche la nuova edizione del Vademecum della Bagna Cauda con le testimonianze, la storia e la ricetta di questo piatto straordinario. Una parte degli utili della manifestazione saranno devoluti in opere di concreta solidarietà dall’Associazione Astigiani. Nel 2018 sono stati consegnati 6.000 euro.
In tanti stanno già prenotando, anche da altre regioni e dall’estero, direttamente nei 150 locali che aderiscono e che sono segnalati sul sito www.bagnacaudaday.it.