FOGGIA. Confermata dalla Cassazione la condanna a un anno e quattro mesi di reclusione per violenza sessuale nei confronti di un docente di educazione fisica delle medie. Luigi P., 64 anni era accusato di aver baciato una allieva minorenne che non aveva nemmeno 14 anni, tenendole strette le braccia per impedirle di muoversi, e dopo aver fatto uscire tutti dallo spogliatoio della palestra di un istituto scolastico secondario di primo grado, nel Foggiano. All’insegnante si contesta il fatto di aver costretto l’allieva a subire “atti sessuali all’interno della scuola, abbracciandola da dietro e baciandola sulla guancia dopo aver tentato di farlo sulle labbra senza riuscirci per la resistenza opposta dalla vittima“.
La Suprema Corte ha ritenuto “inusuale” il comportamento del docente, avvenuto tra l’altro “nel mezzo di una lezione di educazione fisica e segnatamente nel corso delle misurazioni dell’altezza delle singole allieve, peraltro all’interno di uno spogliatoio e dunque di un luogo solo occasionalmente frequentato“. A dispetto dell’apparente candore che riveste in astratto, il gesto del prof diventa, “nello specifico contesto in cui è stato posto in essere, l’evidente espressione di una carica erotica”.