ROMA. Fino a qualche anno addietro possedere un’auto era necesario. Anzi indispensabile. Per sddisfare il proprio ego e per il fatto che la vettura fosse considerata uno status symbol, un vero e proprio oggetto del desiderio, sin da quando ancora non si possedeva la patente. Ma oggi le cose sono cambiate. Da un lato la possibilità di scegliere differenti soluzioni di mobilità, economiche e veloci – dallo sharing al car pooling passando per i servizi di noleggio – dall’altro la volontà di risparmiare i costi legati alle tasse e all’assicurazione, spingono sempre più persone ad allontanarsi dall’idea di acquistare un’auto. Anche perché, oggigiorno, mantenere una vettura, costa. E non poco: si spendono circa tra i 5mila e gli 8mila euro all’anno, a seconda del modello e dell’alimentazione scelta, per una percorrenza media di 15 mila km. A partire dalla spesa d’acquisto che per gli italiani, stando a quanto sostiene AutoScout24, è un vero e proprio salasso: per comprare una vettura occorre accumulare più di 14 stipendi (peggio di noi solo gli spagnoli) con un budget medio di spesa di circa 22.400 euro.
Al di là dell’acquisto dell’auto, che secondo l’Osservatorio Autopromotec, è al secondo posto tra le voci di spesa, il costo maggiore riguarda sicuramente il carburante (60,7 miliardi di euro su un totale di 195,3 miliardi, in pratica l’11% del Pil).A pesare nelle tasche degli automobilisti anche, la spesa per la manutenzione e la riparazione (39,3 miliardi nel 2018 nonostante la lieve diminuzione dei prezzi praticati dalle officine di autoriparazione); l’esborso per i premi di assicurazione Rca incendio e furto (circa 17,7 miliardi); i costi di mobilità relativi ai pedaggi autostradali (8,3 miliardi di euro), ai parcheggi (8 miliardi) e alle tasse automobilistiche (6,9 miliardi di euro).
Secondo le stime fornite dall’Aci, calcolate in base a 15 mila km percorsi annualmente, mantenere una Fiat Panda – l’auto più venduta nel mercato del nostro Paese – nella versione 1.2 da 69 cv, ad esempio, è costato nel 2018 complessivamente circa 5.600 euro, con dei costi fissi non proporzionali di circa 2.500 euro (fra tassa automobilistica e Rca) e dei costi variabili di circa 3.100 euro (carburante, pneumatici, manutenzione e riparazione). E chi ha un suv diesel? Se si prende in considerazione uno dei modelli più scelti dagli italiani (dati Unrae), la Jeep Compass diesel 1.6 MTJ 120 cv 2WD, i costi complessivi (calcolati su una media di 20 mila km annui) si aggirano attorno agli 8.500 euro con dei costi fissi piuttosto elevati.
I più ecosostenibili, quelli cioè che hanno scelto un’alimentazione alternativa, sono forse coloro i quali possono trarre maggiori vantaggi per il loro portafogli. Mantenere una Dacia Sandero Gpl, ogni anno (con una percorrenza media di 15mila km), costa 4.800 euro circa (con una tassa automobilistica che scende a 170 euro), che diventano 6.244 euro se si sceglie invece una Yaris ibrida 1.5 100 cv e poco più di 5.300 per una Volkswagen Up! a metano. Tassa automobilistica pari a zero e costi fissi bassi (alti invece quelli variabili legati alla manutenzione e alla riparazione), per l’elettrica Leaf di Nissan per la quale, invece, bisogna tener conto di una spesa di circa 5.700 euro.