GLASGOW. L’ultima giornata dell’Europeo indoor di Glasgow si conclude in bellezza per l’Italia: nell’ultima gara in programma le ragazze della staffetta 4×400 regalano alla spedizione azzurra un bronzo frutto di una grande prova corale di coraggio e tenacia. Raphaela Lukudo, Ayomide Folorunso, Chiara Bazzoni e Marta Milani salgono sul terzo gradino del podio grazie al tempo di 3:31.90, dietro a Polonia (3:28.77) e Gran Bretagna (3:29.55). Grande soddisfazione per aver battuto di soli 22 centesimi le rivali francesi (3:32.12), infine Belgio e Svizzera chiudono rispettivamente quinta e sesta.
Nel dettaglio la gara è cominciata con un buon avvio da parte della Lukudo, lucida ma inevitabilmente stanca (alla quarta prova sul doppio giro in tre giorni), per fortuna la spinta decisiva è arrivata grazie alla Folorunso, che nonostante la ferita rimediata nella caduta in semifinale individuale, ha guidato la carica. E’ lei a portare le azzurre in terza posizione, lanciando una Bazzoni in splendida forma. Infine, Marta Milani, che ha difeso con le unghie e con i denti il bronzo azzurro. L’Italia torna sul podio della staffetta donne 17 anni dopo l’ultima volta, quando Daniela Reina, Patrizia Spuri, Carla Barbarino e Danielle Perpoli furono terze a Vienna, nell’edizione del 2002.
Per quanto riguarda gli altri azzurri in gara domenica Tania Vicenzino si piazza al sesto posto nella finale del salto in lungo, con una miglior misura di 6,58, ottenuta nella quinta delle sei prove a disposizione. Oro alla serba Spanovic che con 6,99 realizza la migliore prestazione mondiale dell’anno fa tripletta di titoli europei al coperto della specialità, argento alla bielorussa Mironchyk-Ivanova, 6,93, bronzo all’ucraina Bekh-Romanchuk, 6,84. Simone Forte è ottavo nel triplo, costretto al ritiro dopo tre turni di salti da una distorsione alla caviglia; per lui un solo salto valido, il primo, peraltro parzialmente incompleto (15,54). Oro della prova al 21enne azero Babyev, davanti al portoghese Evora (17,11) e al tedesco Hess (17,10). Sesto posto per la staffetta 4×400 maschile (Giuseppe Leonardi, Michele Tricca, Brayan Lopez, Vladimir Aceti), in 3:09.48, che non riesce ad eguagliare le gesta delle colleghe. Vince la gara il Belgio in 3:06.27, argento alla Spagna in 3:06.32 stabilendo il primato nazionale e bronzo alla Francia in 3:07.71. Nella mattinata della terza giornata Lorenzo Perini e Luminosa Bogliolo hanno affrontato le semifinali nei 60hs, entrambi vicini alla finale ma eliminati: il lombardo è stato il primo degli esclusi con 7.70, mentre la ligure è stata eliminata per soli quattro centesimi con un ottimo 8.11.
A poco più di 16 mesi dall’appuntamento con i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, il direttore tecnico della nazionale italiana ha fatto un bilancio della spedizione: “All’Italia vista qui darei un sette più che è ovviamente la media tra le cose da dieci, come Gimbo Tamberi e le ragazze della staffetta 4×400, ed altre meno liete, e che sono sotto gli occhi di tutti. Quello che davvero mi interessa è continuare a lavorare con il clima di squadra che si è consolidato in queste settimane, consapevoli del fatto che lo scenario internazionale non ammette un approccio che non sia di totale dedizione. – Antonio la Torre ha infine concluso – Abbiamo davanti la strada verso Doha, e prima ancora passaggi chiave come il Mondiale di staffette di Yokhohama, per poi puntare ai Giochi. Il contesto è durissimo, dobbiamo tutti esserne consapevoli e continuare ad andare avanti, senza tentennamenti“.
La rassegna è stata dominata a livello di medaglie dalla Gran Bretagna, a quota 12 totali, anche se la classifica vede primeggiare la Polonia per quanto riguarda le medaglie d’oro: 5 contro le 4 britanniche.