• 27 Novembre 2024
  • CRONACHE

Atleti africani esclusi dalla maratona di Trieste, scoppia la polemica

TRIESTE. Quest’anno la mezza maratona sarà vietata agli atleti africani. La decisione degli organizzatori fa esplodere la polemica sul “Trieste Running Festival”, la manifestazione podistica che si terrà in città dal 3 al 5 maggio.

Il Pd regionale accusata di razzismo gli organizzatori, che si giustificano dicendo di aver escluso atleti africani dalla corsa solo per evitare il loro sfruttamento. L’annuncio è arrivato direttamente dal presidente dell’organizzazione che promuove la gara podistica, Fabio Carini: “Basta mercimoni. Quest’anno abbiamo deciso di prendere soltanto atleti europei per dare uno stop affinché vengano presi dei provvedimenti che regolamentino quello che è attualmente un mercimonio di atleti africani di altissimo valore, che vengono semplicemente sfruttati e questa è una cosa che non possiamo più accettare”.

Sulla scelta si abbatte una ridda di critiche da parte del Pd regionale che attacca: “A Trieste siamo arrivati alle epurazioni nello sport – scrive l’eurodeputata Isabella De Monte –: ultima follia di un estremismo che sta impregnando e snaturando la città, sulla quale i più alti rappresentanti politici e istituzionali hanno messo la faccia. Fatto grave e indegno”.

atleti africani esclusi
Isabella De Monte, europarlamentare del Pd

Secondo la parlamentare europea non si deve sfruttare gli atleti “come foglia di fico per questioni che vanno sollevate nei luoghi preposti. Qui siamo davvero all’assurdo: si impedisce a dei professionisti di prendere parte a una gara perché provenienti dall’Africa. Attenzione, sono mesi che lo diciamo: la situazione sta davvero sfuggendo di mano e stiamo tornando indietro a tempi bui. Davanti a scelte simili la reazione è una sola: l’indignazione. Lo sport deve essere condivisione, unione, uguaglianza, lealtà, rispetto: lo si insegna ai bambini e ai ragazzi”.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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