All’alba di questa mattina la polizia di Piacenza ha arrestato quattro appartenenti al sindacato autonomo Si Cobas. Ai domiciliari sarebbero finiti il coordinatore nazionale del Si Cobas Aldo Milani e tre dirigenti del sindacato piacentino: Mohamed Arafat, Carlo Pallavicini e Bruno Scagnelli. Nell’inchiesta sarebbero coinvolti anche altri quattro esponenti nazionali e locali di Usb. La notizia è stata diffusa dallo stesso sindacato attraverso un post su Facebook.
Le accuse nei loro confronti sarebbero di associazione a delinquere per violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, sabotaggio e interruzione di pubblico servizio negli scioperi della logistica tra il 2014 e il 2021. Secondo la Procura, spiega una nota del sindacato, tali scioperi sarebbero stati attuati con motivazioni pretestuose e con intenti “estorsivi”, al fine di ottenere per i lavoratori condizioni di miglior favore rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale. Scioperi che riguarderebbero alcune delle principali lotte e mobilitazioni condotte in questi anni dal sindacato, tra le quali spiccano quelle dei lavoratori GLS, Amazon e FedEx-TNT. Anche se va specificato che al momento né la Procura e né la Questura hanno confermato l’operazione.
Nella nota i sindacati affermano: “È evidente che ci troviamo di fronte all’offensiva finale da parte di stato e padroni contro lo straordinario ciclo di lotte che ha visto protagonisti decine di migliaia di lavoratori che in tutta Italia si sono ribellati al caporalato e condizioni di sfruttamento brutale.
È altrettanto evidente il legame tra questo teorema repressivo e il colpo di mano parlamentare messo in atto pochi giorni fa dal governo Draghi su mandato di Assologistica, con la modifica dell’articolo 1677 del codice civile tesa a ad eliminare la responsabilità in solido delle committenze per i furti di salario operati dalle cooperative e dalle ditte fornitrici“.
Secondo gli stessi questa operazione sarebbe un “attacco politico su larga scala contro il diritto di sciopero e soprattutto teso a mettere nei fatti fuori legge la contrattazione di secondo livello, quindi ad eliminare definitivamente il sindacato di classe e conflittuale dai luoghi di lavoro“.
“Come da noi sostenuto in più occasione, – si spiega nella nota diffusa a mezzo social – l‘avanzare della crisi e i venti di guerra si traducono in un’offensiva sempre più stringente contro i proletari e in particolare contro le avanguardie di lotta. Contro questa ennesima provocazione poliziesca, governativa e padronale il SI Cobas e i lavoratori combattivi, al di là delle sigle di appartenenza, sapranno ancora una volta rispondere in maniera compatta, decisa e tempestiva“.
Per le 12 di quest’oggi alla Questura di Piacenza è stata indetta una conferenza stampa con i magistrati che chiarirà nel dettaglio i fatti di queste ore. Sì Cobas e Usb hanno indetto un’altra conferenza stampa fuori dalla stessa Questura per manifestare la propria solidarietà ai quattro arrestati e comunicare i prossimi appuntamenti di lotta.