La salute dei cittadini rientra nella filosofia di vita delle “Cittaslow”, la rete mondiale delle città del “buon vivere”, che ha approvato all’unanimità, con più di 350 sindaci, la petizione per l’emergenza climatica e ambientale per il 2019 e il 2020. I primi settori in cui intervenire riguardano l’energia, i trasporti, e la plastica, secondo gli associati, 25 milioni di cittadini nel mondo. Diventa pertanto necessario prendere coscienza di ciò che sta accadendo al Pianeta, adottando di conseguenza atti amministrativi e operativi adeguati nelle città, anche per le generazioni future.
La filosofia della rete, che riunisce 30 paesi, si basa su alcuni punti, come quello del tempo ritrovato, dove l’uomo è ancora protagonista del lento e benefico succedersi delle stagioni, o della genuinità dei prodotti, e della sopravvivenza delle tradizioni artigiane, dei luoghi dello spirito, del rispetto dell’ambiente. «Tutti sappiamo che l’ecosistema terrestre e la nostra stessa sopravvivenza sono a rischio a causa di inascoltati appelli sul Pianeta. L’emergenza climatica obbliga i sindaci a promuovere un impegno straordinario all’interno delle amministrazioni comunali e delle singole comunità per arginare i cambiamenti climatici e lo squilibrio in atto a livello ambientale», afferma il presidente di Cittaslow, il sindaco di Pollica Stefano Pisani.
Il “Movimento Cittaslow” è nato nel 1999 dall’intuizione di Paolo Saturnini, allora sindaco di Greve in Chianti, fatta propria dai sindaci delle città di Bra Francesco Guida, di Orvieto Stefano Cimicchi, e di Positano Domenico Marrone, e accolta da Carlo Petrini, presidente di “Slow Food”, associazione internazionale no-profit, impegnata a ridare valore al cibo nel rispetto di chi produce, e in armonia con ambiente ed ecosistemi . Lo scopo era quello, ed è rimasto, di avvicinare la filosofia di Slow Food alle comunità locali e al governo delle città, facendo proprie le idee dell’ecogastronomia, applicandole al vivere quotidiano.
Elenco delle Cittaslow al seguente link
Simona Cocola