• 16 Novembre 2024
  • AMBIENTE

Aperta a Madrid la Conferenza mondiale sul clima

«L’umanità, che subisce le conseguenze del cambiamento climatico, deve scegliere tra “la speranza” di un mondo migliore agendo, o la “capitolazione”». Parla così il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, che ha aperto oggi, lunedì 2 dicembre, a Madrid la Cop25, Conferenza mondiale sul clima. I cambiamenti climatici sotto l’attenzione dei 196 Paesi partecipanti continuano a essere supervisionati dai più giovani, e per evitare ulteriori disastri ambientali l’obiettivo è quello di arrivare a zero emissioni entro il 2050. L’urgenza del cambiamento di strategie governative tocca diversi temi, come i mercati del carbonio, l’allarme della scienza, il “Green climate fund”, gli aiuti ai paesi in via di sviluppo.

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L’Accordo di Parigi del 2015 – il primo trattato globale delle Nazioni Unite – ha visto tutte le nazioni intenzionate a ridurre a zero le emissioni entro il 2050, al fine di contenere l’aumento medio della temperatura globale a 1,5-2 gradi centigradi entro fine secolo rispetto ai livelli preindustriali. «Abbiamo il dovere di salvare i nostri mari. Dal 2 al 5 Dicembre a Napoli si svolgerà la Cop21 sulla Convenzione di Barcellona. Tutti i rappresentanti dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo si incontrano per definire una carta per la riduzione del marine litter e per la diminuzione dell’inquinamento del Mar Mediterraneo», ha affermato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che sottolinea come l’Italia sarà in prima fila alla Cop25 per affrontare insieme al resto del mondo i cambiamenti climatici.

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Da parte sua Legambiente ricorda che: “Il clima non fa sconti. È ora il tempo dell’azione e del coraggio e la politica e i cittadini possono davvero fare la differenza: la prima attraverso politiche ambientali ambiziose e lungimiranti, i secondi attraverso uno stile di vita più sostenibile dicendo no all’esasperato consumismo”. Intanto il presidente americano Donald Trump ha chiesto la revoca degli Usa dall’Accordo di Parigi, e quello brasiliano Jair Bolsonaro non avrebbe ancora fatto nulla contro la distruzione della foresta amazzonica.

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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