Nel medioevo quest’antica via univa Canterbury a Roma, prolungandosi fino ai porti pugliesi. In seguito, sono stati i viaggiatori moderni a riscoprire il meraviglioso percorso, tanto che dal 2001 l’Associazione Europea delle Vie Francigene coordina lo sviluppo e la valorizzazione dell’itinerario che attraversa Italia ed Europa facendone la storia.
Pochi giorni fa il Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco si è espresso favorevolmente riguardo l’iscrizione della Via Francigena in Italia a candidata nella Lista propositiva nazionale. Ciò significa che potrebbe entrare nel Patrimonio Mondiale dell’umanità, e lo meriterebbe, avendo intrapreso questo percorso, poi sospeso, nove anni fa, nel 2010.
«La Via Francigena rappresenta una grande opportunità di crescita e sviluppo per i territori, ma anche di tutte le comunità locali che dovranno essere coinvolte in questo progetto. Si tratta di un bene complesso, patrimonio dell’umanità, da tutelare e valorizzare all’interno della rete Unesco, la quale andrebbe ad aggiungersi a quella del Consiglio d’Europa che ha certificato la Via Francigena dal 1994», è il commento da parte dell’Associazione Europea delle Vie Francigene.
Gli antichi pellegrini che giungevano dal Nord Europa, passavano le Alpi e il valico del Gran San Bernardo, ritrovandosi nel Bel Paese ad ammirare un paesaggio variegato e straordinario, tra pascoli alpini, torrenti, foreste di conifere, laghi, vigne del Canavese.
Antonella Parigi, assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte, definisce questa candidatura un progetto in cui si è molto creduto, perché valorizza il patrimonio storico, culturale e paesaggistico anche di alcune aree del Piemonte, incrementando in questo modo il turismo sostenibile.