Si chiama Nicola Tanturli il bimbo di 21 mesi scomparso lunedì notte in una piccola frazione del comune di Palazzuolo sul Senio, nell’alto Mugello. Le ricerche, cominciate nella prima mattinata di ieri dopo la denuncia dei genitori, sono proseguite per tutta la notte. Al momento non è stata trovata ancora nessuna traccia del piccolo.
Le operazioni di ricerca sono rese alquanto complicate dalla particolare conformazione del territorio: la zona è impervia, con numerose scarpate, e la vegetazione è molto fitta. Si può accedere all’abitazione solo attraverso una mulattiera. Inoltre ci sono numerose difficoltà legate alle comunicazioni: la copertura della rete telefonica è scarsa, così come la linea internet non è delle migliori.
Sono almeno 200 le persone tra carabinieri, vigili del fuoco, soccorso alpino, protezione civile, unità cinofile con cani molecolari, semplici volontari e gente del posto che stanno perlustrando la zona intorno al casolare dal quale è scomparso Luca. L’area sulla quale si sono concentrate le ricerche, la cui estensione è di circa 10 chilometri quadrati, è sorvolata da alcuni droni ed elicotteri che perlustrano dall’alto la zona appenninica.
Per agevolare le ricerche il 15° Stormo dell’Aeronautica Militare di Cervia ha messo a disposizione un elicottero HH-139B, considerato tra i mezzi più all’avanguardia in dotazione. Il velivolo è dotato di una sofisticata telecamera termica (termo scanner), uno strumento che può agevolare il lavoro di ricerca e soccorso di dispersi in ambienti particolarmente impervi o con scarse condizioni di luce, come in questo caso specifico. In più l’equipaggio a bordo del mezzo è addestrato per questo genere di situazioni e dotato di apparecchiature all’avanguardia come i visori notturni (Night Vision Goggle).
Secondo quanto ricostruito Nicola è scomparso la notte tra il 21 e il 22 giugno da un casolare, immerso nella natura, nel quale il bambino di quasi due anni vive con mamma, papà e il fratellino di 4 anni. I genitori hanno raccontato ai carabinieri di aver messo il figlio a letto alle 19, ma di essersi accorti della sua scomparsa solo verso mezzanotte. Questo vuoto temporale di cinque ore è dovuto al fatto che i genitori in quelle ore si sono dedicati alla cura dell’orto e degli animali.
Dopo essersi accorti della scomparsa i due non hanno allertato immediatamente le forze dell’ordine immaginando che il bimbo potesse essersi spostato in un’altra stanza o nei dintorni dell’abitazione, visto che era abituato da tempo a muoversi con libertà intorno alla casa. Poi con il passare delle ore la preoccupazione è aumentata, fino alla decisione di contattare prima i Vigili del Fuoco per raccontare l’accaduto (alle 9 del mattino) e un’ora dopo si sono recati in caserma dai carabinieri per presentare formale denuncia.
L’ipotesi più probabile è che durante la notte, non è chiaro in quale orario, il piccolo Nicola si sia svegliato, sia sceso dal letto e sia uscito di casa. Potrebbe aver camminato a lungo e si sarebbe perso, non riuscendo più a trovare la strada di casa.
Secondo alcune indiscrezioni lanciate dal Corriere della Sera la scientifica avrebbe trovato delle tracce di sangue (probabilmente del bimbo, ma non è ancora certo) vicino ad una delle porte di casa. Nel caso in cui l’esame del Dna dia esito positivo si ipotizza che Nicola possa essersi procurato la ferita cercando di aprire la porta, oppure che sia la conseguenza di una caduta riportata nel pomeriggio precedente alla scomparsa: la mamma ha raccontato agli inquirenti che il figlio era caduto a terra e si era procurato un lieve escoriazione.