Gli indagati sono accusati di omicidio premeditato in concorso con l'aggravante mafiosa e distruzione di cadavere.
Arrestate otto persone in provincia di Bari e Barletta-Andria-Trani, responsabili, a vario titolo, di omicidio premeditato, violazione della legge sulle armi e delle misure di prevenzione, distruzione di cadavere, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, estorsione aggravata. Per tutti i reati descritti è stata inoltre contestata l’aggravante mafiosa.
Le indagini, della Squadra mobile di Bari e del Commissariato di P.S. di Canosa di Puglia, hanno consentito, anche grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, di dare una lettura unitaria delle attività illecite gestite dagli indagati, principalmente del traffico di sostanze stupefacenti e delle estorsioni nel territorio canosino.
In particolare gli arrestati sono responsabili di quattro omicidi commessi tra il 2003 e il 2015 nell’ambito del traffico di sostanze stupefacenti. Le vittime vennero attirate con l’inganno nelle campagne dei comuni del nord barese di Canosa di Puglia e Minervino Murge (Barletta-Andria-Trani), uccise a colpi di pistola e, successivamente, i loro corpi dati alle fiamme; ad una delle vittime venne anche fracassato il volto con un masso.
Inoltre, sono accusati di aver usato violenza e minaccia nei confronti di un poliziotto in servizio al Commissariato di Polizia di Canosa di Puglia, attraverso l’esplosione di numerosi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo della sua autovettura mentre era parcheggiata nei pressi dell’Ufficio di Polizia.
L’estorsione, invece è stata commessa ai danni di alcuni addetti di un luna park itinerante, allestito per la festa patronale, costretti a pagare 2.000 euro a titolo di “protezione” a seguito di un’azione intimidatoria, in cui vennero esplosi ben 53 colpi di kalashnikov all’indirizzo di attrazioni ludiche, automezzi e roulotte dei giostrai.