L'arrivo per giugno del passaporto vaccinale nell'Ue darà una boccata di ossigeno al turismo nazionale che nel 2020 ha perso circa 27 miliardi di euro.
Con il lockdown di Pasqua è praticamente azzerato il turismo nazionale con un italiano su tre (32%) che aveva programmi di viaggio per vacanze, gite fuori porta o visite a parenti e amici durante le feste di Pasqua e Pasquetta. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ in riferimento all’arrivo entro 2 o 3 mesi del primo passaporto sanitario europeo.
L’arrivo per l’estate del passaporto vaccinale Ue salva il turismo straniero in Italia che ha subito un buco di circa 27 miliardi nelle spese dei viaggiatori dall’estero, che sono crollate del 61% nel 2020 rispetto all’anno precedente, toccando il minimo da almeno venti anni, secondo l’analisi Coldiretti sulla base dei dati di Bankitalia.
Per Coldiretti si tratta di una svolta che salverà il turismo estivo dopo che sei viaggiatori stranieri su dieci (59%) hanno dovuto rinunciare a venire in Italia nel 2020 per un totale di 57 milioni di turisti bloccati alle frontiere dall’emergenza. L’assenza di stranieri in Italia ha gravato su un settore centrale dell’economia italiana come quello dell’ospitalità turistica, soprattutto nelle mete più gettonate che hanno risentito e risentono notevolmente della loro mancanza anche perché i visitatori da Paesi europei hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa.
Ad essere penalizzate sono state soprattutto le città d’arte, che sono le storiche mete del turismo dall’estero, ma anche gli oltre 24mila agriturismi nazionali dove gli stranieri in alcune regioni, secondo la fonsazione Campagna Amica, rappresentano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti.
La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme dell’economia per il crollo delle spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Non è un caso che nel 2020 a far registrare il risultato più negativo nei consumi sono stati gli alberghi ed i ristoranti con un calo del 40,2%, seguiti dai trasporti che si riducono del 26,5% e dalle spese per ricreazione e cultura che scendono del 22,8%.
Il cibo – aggiunge Coldiretti – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.