A pochi giorni dalla scomparsa di Raffaella Carrà questa volta la Spagna ci ha battuto, anche se non si tratta degli Europei di calcio.
Altro che “Da Trieste in giù…“, Raffaella Carrà ha sconfinato ben oltre il nostro stivale e tutto il mondo l’ha amata, questo lo sappiamo. Forse non era noto a tutti il suo legame strettissimo con la Spagna, in particolare Madrid, dove trascorse tanto tempo lavorando a programmi televisivi che le diedero una notorietà incredibile. E sarà proprio nel centro della capitale spagnola, lungo la via Fuencarral, che sarà intitolata una piazza in suo onore.
Ci hanno battuti sul tempo, gli spagnoli, sottolineando quanto sia stata importante per loro questa donna amatissima e poliedrica, una donna che per prima era riuscita a farsi ascoltare, attraverso le sue canzoni, sostenendo idee di libertà sessuale e diritti alle donne, che ai tempi erano ancor più difficili da far rispettare. Col suo sorriso aperto ed i modi spicci di chi non si ferma alle apparenze ma va diritto al punto, aveva sostenuto i diritti dei lavoratori e s’era fatta portavoce delle femministe e della comunità gay.
Col suo ombelico al vento ed i movimenti provocatori per l’epoca, è sempre riuscita a trasmettere una freschezza ed un impegno sociale che andava ben oltre le sue canzoni.
È stata conduttrice, cantate e ballerina, show girl, attrice, conduttrice televisiva e radiofonica, autrice televisiva, muovendo i primi passi nel mondo dello spettacolo da piccolissima e consolidando il proprio successo in un periodo in cui le donne erano una questione ben diversa, ed è in lei che tutte guardavano con ammirazione ed affetto. Sostenitrice della comunità gay – LGBT – aveva ricevuto nel 2017, durante il World Pride proprio a Madrid, il riconoscimento di icona gay mondiale.
Davvero unica!Anche chi non amava la sua musica, per la quale comunque aveva ricevuto ben 22 dischi tra platino e oro, definendola autrice di canzonette, ha sempre trovato la Carrà un esempio come donna, professionista e sex simbol europeo, come la definì il The Guardian nel 2020, definendola “l’icona culturale che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso“. Niente male, direi!
Piaceva a tutti, Raffaella Carrà, e quando davanti alla televisione si guardavano i suoi show, con mosse audaci ed il suo “tuca tuca“, le nostre mamme rimanevano imbambolate – ed i papà pure – perchè riusciva sempre ad essere provocante senza alcuna volgarità.
Perciò saremmo dovuti essere i primi a renderti omaggio, cara Raffaella, donna solare e strepitosa, perché te lo meriti, dopo una vita trascorsa con stile e discrezione, ma facendo sempre tanto Rumore, rumore!