Decorso clinico regolare e stabile anche la notte scorsa in ospedale per Alex Zanardi, che da oggi va ad affrontare una settimana-chiave per la guarigione dai gravi traumi dell’incidente in handbike a Pienza (Siena) il 19 giugno. Sempre tenuto in coma farmacologico, Zanardi prosegue il lento recupero iniziato dopo l’intervento neurochirurgico nel policlinico senese.
Già da oggi i medici, riuniti in equipe multidisciplinare, effettueranno le valutazioni necessarie per decidere se sarà possibile a partire dai prossimi giorni sospendere la sedazione per verificare il quadro neurologico. Decisiva per procedere a questo passaggio, hanno spiegato, è che si mantenga la stabilità delle condizioni cliniche dell’atleta paralimpico plurimedagliato come sta accadendo in questi primi giorni di cure. La prognosi resta sempre riservata, mentre il prossimo bollettino medico è previsto alle 12:00.
Ieri il camionista coinvolto nell’incidente ha rilasciato una toccante intervista a Ronny Mengo, giornalista Mediaset, per il programma Sportmediaset nel quale ha raccontato la dinamica dell’incidente vissuta dal suo punto di vista e le ripercussioni emotive che questo tragico evento ha scatenato nella vita dell’uomo. Percorrendo la strada dove è accaduto il fatto il camionista si stava recando a lavoro quando, appena dopo una curva, si è ritrovato Zanardi di fronte a lui: “Non ho potuto fare niente, se non provare a schivarlo buttandomi sulla destra, ma non ci sono riuscito. Ci saremmo scontrati anche se fosse stato fermo, non c’è stato il tempo di reazione necessario ad evitare l’impatto.“
Visibilmente commosso il camionista fa visibilmente fatica a parlare e prosegue affermando che questa vicenda lo sta distruggendo: “Dallo specchietto retrovisore l’ho visto rimbalzare come un pallone. È un’immagine che mi tormenta e che non riesco a cancellare dalla mente. Spero di superarla per il lavoro, per la famiglia e per i bambini che non si rendono ancora conto di cosa sia accaduto o magari fanno finta di niente.”
Infine un pensiero accorato va alla famiglia di Zanardi: “Mi spiace per la famiglia, per la moglie, per il figlio, anche se sembra che non sia colpa mia, ma c’ero io lì e non riesco a farmene una ragione.”
Carlo Saccomando