MILANO. E’ il filosofo della perdita dell’Identità, del recupero della Tradizione, dei Soggetti Radicali contro l’One Word, lo stato globale. Insomma, il Marcuse del globalismo: punta il dito contro il consumatore bergogliano a una dimensione e l’europeo imbruttito, distratto dal melting pot della immigrazione. Alcune delle sue esoteriche affermazioni (“ La caratteristica del nostro tempo è la perdita dell’identità”, “ Il soggetto radicale potrà sorgere solo a mezzanotte”, “la postmodernità è l’apocalissi della civiltà, una forma di satanismo in cui proliferano il politicamente corretto, l’ideologia gender, il femminismo”) sono diventate popolari nel magma delle librerie alternative, nei dibattiti nelle banlieu, nelle università del sud e della provincia. Assediano il Salone del Libro, le pagine culturali dei giornali e il salotto bene di Lagioia su RadioRai .
Ma i suoi numerosi libri ( Putin contro Putin, Teoria e fenomenologia dei Soggetti Radicali, L’ultima guerra dell’isola del mondo) stanno uscendo dalla nicchia del Politicamente Scorretto e incominciano a circolare tra i disobbedienti cultuerli. Ora il diversamente europeo Aleksandr Dugin, scrittore e politologo russo, consigliere di Putin ed inventore della Quarta Teoria Politica (al quale Amazon ha tolto la possibilità di esporre nella vetrina del Big Tech i suoi lavori) arriva in Italia per una lunga tournee, da Milano a Messina, in pensatoi, università e castelli: incominciando stasera alle 20, all’ora della movida a Roma, all’Eur, in una performance action insieme a follower sovranisti, intellettuali futuristi euroasiatici ed editori non allineati. Poi a Benevento, Milano, Gavirate, Castiglione Olona, Lugano, Messina, Napoli, Roma (vedi locandina). Un giro d’Italia e dintorni che si concluderà nel castello di Udine, con Noam Chomsky, Diego Fusaro, Massimo Fini Edoardo Sylos Labini e tanti altri intellettuali.