Ayman Al Zawahiri, leader di Al Qaeda dopo la scomparsa di Osama bin Laden e una delle menti degli attacchi dell’11 settembre, è stato ucciso nella notte fra sabato 30 luglio e domenica 31 luglio (per l’esattezza alle 21.48 del 30 luglio a Washington) nel corso di un’operazione condotta dalla Cia con un drone da cui sono stati lanciati due missili Hellfire. Si trovava sul balcone di una casa nel centro di Kabul quando è stato colpito.
La notizia è stata diffusa da Joe Biden, attualmente in isolamento in quanto positivo al Covid, dal balcone della Casa Bianca. Subito dopo l’annuncio il presidente Usa ha affermato che “giustizia è stata fatta” e ha definito l’operazione militare di “estrema precisione” e di “assoluto successo“.
E proprio a proposito di operazione chirurgica Biden ha poi specificato che la famiglia di Al Zawahiri è rimasta illesa, così come non si registra nessuna vittima tra i civili. Secondo alcune indiscrezioni la casa nel quale si trovava l’uomo era di proprietà di un consigliere aiutante di uno dei leader dei talebani, Sirajuddin Haqqani, figura di spicco dell’omonima rete di miliziani jihadisti.
Il raid era stato pianificato per oltre sei mesi, ma i piani hanno subito una decisa accelerazione il 1 luglio: durante una riunione il direttore della Cia William Burns e il direttore degli 007 americani Avril Haines hanno illustrato nel dettaglio l’operazione a Biden, presentando al presidente anche modellino della casa in cui era ospite. Il via libera definitivo di Biden è poi giunto lo scorso 25 luglio.
“Quando ho messo fine alla missione militare americana in Afghanistan quasi un anno fa, – ha aggiunto Biden – ho deciso che gli Stati Uniti non avevano più bisogno di avere uomini in Afghanistan. In quel momento ho promesso agli americani che avremmo continuato a condurre efficaci operazioni antiterrorismo in Afghanistan. Lo abbiamo fatto.” Il presidente americano ha infine lanciato un messaggio chiaro ai terroristi “Non importa quanto tempo serve, o dove vi nascondete, se siete una minaccia gli Stati Uniti vi troveranno“.
Il numero uno di Al Qaeda aveva 71 anni, era tra i 22 terroristi più ricercati negli Stati Uniti e su di lui pendeva un taglia da 25 milioni di dollari offerta dal Dipartimento di Stato americano. Secondo un rapporto dell’Onu, fino al giugno del 2021 Al Zawahri si nascondeva in una località di confine tra Afghanistan e Pakistan.
I talebani condannano l’operazione ritenendola una “chiara violazione dei principi internazionali e dell’accordo di Doha. Queste azioni sono contro gli interessi degli Stati Uniti, dell’Afghanistan e della regione“. È quanto affermano in una nota riportata dal New York Times.
Va ricordato che nel 2001 Al Zawahri si era salvato miracolosamente da un primo tentativo di uccisione dopo l’invasione Usa in Afghanistan. L’attacco era avvenuto sulle montagne di Tora Bora e durante l’operazione morirono una moglie e alcuni figli.