TORINO. Luis Sepúlveda ha raccontato, insieme con la traduttrice Ilide Carmignani, come sono nate le sue favole e i personaggi, esempi di valori quali l’amicizia, la lealtà, l’amore, e il rispetto per la natura. Lucio, come lo chiamano in famiglia, ha parlato del suo rapporto con gli animali, ai quali è molto legato, e tra questi del suo gatto enorme nero, morto dopo 12 anni, un trovatello che portò a casa con suo figlio, e che diventò un compagno di vita, oltre che uno dei personaggi delle pagine di “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”.
Nato in Cile, Sepúlveda lo abbandona dopo un’intensa stagione di attività politica, per cui fu anche incarcerato da parte del regime di Pinochet. Dopo aver girato per l’America Latina, e l’Europa, lo scrittore si è fermato in Spagna, dove attualmente vive: «Tutti abbiamo diritto di vivere in tutto il mondo, non in un solo paese», ha infatti dichiarato.
Conquistando il pubblico con “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, libro che arriva in Italia negli Anni Novanta, l’autore cileno ha scalato il successo editoriale libro dopo libro.”Vola solo chi osa farlo” è una famosa frase di uno dei suoi scritti, e pare proprio che lui ce l’abbia fatta con i suoi lavori tradotti in 55 lingue: «Pensavo un giorno di diventare uno scrittore che scriveva storie apprezzate dai lettori, ma non mi aspettavo che arrivassero in tutto il mondo. Io sono un timido», ha affermato.
Sensibile e grande osservatore, Sepúlveda al Salone del Libro ha presentato la sua ultima favola, intitolata “Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa”(Guanda). Il racconto, ambientato in Patagonia, regione in cui è molto duro vivere per il clima rigido e ventoso, esalta nuovamente la natura e gli esseri viventi che l’abitano. «Ho sempre sentito un fascino enorme per le balene – ha detto –, questi animali mitici e misteriosi, pacifici, ma che sono in pericolo perché cacciati dall’uomo». In questo libro la grande balena bianca veste il ruolo di protettrice del mare dai forestieri che con le navi portano via ogni cosa, senza rispetto.
Simona Cocola