L'ex vicedirettore del Tg1, deceduto nella notte, aveva 65 anni. Lunedì era stato reso noto il suo ricovero in Italia per una grave complicanza dovuta a una disfunzione del sistema immunitario
All’una e un quarto di martedì 11 gennaio è morto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Era ricoverato al Centro di riferimento oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone. Solo il giorno precedente, lunedì 10 gennaio, era stata diffusa la notizia del suo ricovero in Italia dal 26 dicembre per il sopraggiungere di una grave complicanza dovuta ad una disfunzione del sistema immunitario. Il portavoce Roberto Cuillo ha annunciato che data e luogo del funerale saranno comunicati nelle prossime ore.
Tra i messaggi più significativi dedicati a Sassoli spicca senza ombra di dubbio quello scritto dal suo staff su Facebook che recita: “Si può vivere e morire in tanti modi. David Sassoli ha combattuto e lavorato fino all’ultimo possibile istante, informandosi, partecipando attivamente alla causa del bene comune con curiosità e passione indomabili nonostante lo stato di salute sempre più precario, dopo la temporanea ripresa di qualche tempo fa.”
A testimoniare le parole delle persone che lavoravano a stretto contatto con il secondo italiano della storia a ricoprire l’incarico di presidente del Parlamento europeo (il primo era stato Antonio Tajani da quando l’assemblea di Strasburgo viene eletta a suffragio universale) sono i numerosi post pubblicati sui social nell’ultimo periodo. Appena ieri si era congratulato con le giovani e i giovani volontari che si erano precipitati ad aiutare i dipendenti comunali di Realmonte a ripulire la Scala dei Turchi, in Sicilia, recentemente imbrattata da alcuni vandali. Sempre nei giorni precedenti aveva espresso il proprio cordoglio la prematura scomparsa di Silvia Tortora, oltre a ricordare Piersanti Mattarella e Accursio Miraglia nei giorni in cui si celebrava l’anniversario dalla loro scomparsa, rispettivamente il 6 e il 4 gennaio.
“Per il Presidente del Parlamento europeo, per il politico Sassoli, per l’uomo David – prosegue il lungo post – nella sua dimensione privata, alla base di ogni azione, di ogni comportamento, di ogni scelta erano, assai ben saldi, i valori umani di riferimento: lealtà, coerenza, educazione, rispetto. In questo momento così triste per tante e tanti cittadini italiani ed europei resta, intatta, la forza dei suoi insegnamenti e delle sue indicazioni: mai fingere, mai alimentare polemiche, spirali, pregiudizi, pettegolezzi, meschinità.”
Concetti che aveva avuto modo di esprimere in maniera esaustiva in un video pubblicato il 24 dicembre scorso sui social, nel quale oltre ad augurare Buon Natale a tutti ha ricordato quanto in un periodo così complicato come quello della pandemia fosse fondamentale ribadire l’importanza di un valore: quello della solidarietà. “Perché nessuno è al sicuro da solo“.
Per il suo staff l’ex vicedirettore del Tg1 era un “paradigma di stile, riservatezza, sobrietà. E di una merce rara, nella temperie della politica contemporanea: l’autorevolezza.” Il post si conclude così: “Con David Sassoli l’Europa e l’Italia perdono un uomo delle istituzioni di primario livello, che credeva nella politica nella sua accezione più nobile, in un’Europa baluardo dei diritti e delle opportunità, nell’impegno a favore delle persone più deboli e indifese, nella lotta contro ogni forma di ingiustizia e prevaricazione, sempre con il sorriso.”
Anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha ricordato il collega con un tweet in italiano: “Sono profondamente rattristata dalla morte di un grande europeo e italiano. David Sassoli è stato un giornalista appassionato, uno straordinario Presidente del Parlamento europeo e soprattutto un caro amico. I miei pensieri vanno alla sua famiglia. Riposa in pace, caro David“.
Prima volto famigliare del Tg1 e poi presidente del Parlamento europeo, quella di David Maria Sassoli è stata una vita divisa fra il giornalismo e la politica, a cavallo fra Firenze, Roma e Bruxelles fino a diventare nel 2019 presidente dell’Europarlamento.
Nato nel capoluogo toscano il 30 maggio 1956, da giovane ha frequentato l’Agesci, Associazione guide e scout cattolici italiani. Il padre era un parrocchiano di don Milani e lui ha cominciato fin da giovane a lavorare per piccoli giornali e in agenzie di stampa prima di passare a ‘Il Giorno‘ e poi fare il grande salto in Rai.
Fiorentino di nascita ma romano di adozione, era diventato un volto noto alle famiglie italiane soprattutto per la sua conduzione del Tg1, di cui è stato anche vicedirettore durante l’era di Gianni Riotta. Una carriera che si chiuse nel 2009, quando Sassoli decise di dedicarsi alla politica.
Candidato come capolista del neonato Partito democratico nella circoscrizione Italia centrale, il presidente del Pe venne eletto la prima volta con oltre 400mila preferenze e, forte di questo successo, diventa subito il capo della delegazione del Pd al Parlamento europeo.
Nel 2014-2019 ricoprì la carica di vicepresidente per l’intero mandato, occupandosi soprattutto di trasporti , politica euro-mediterranea e bilancio. Il 3 luglio del 2019 David Sassoli, all’inizio del suo terzo mandato, venne eletto Presidente dell’assemblea. Nel suo discorso di apertura iniziale, Sassoli rabadì l’importanza di agire per contrastare il cambiamento climatico, la necessità di una politica più vicina a ai cittadini e ai loro bisogni, soprattutto ai giovani, l’urgenza di rafforzare la democrazia parlamentare e di promuovere i valori europei.
Durante la situazione eccezionale e senza precedenti causata dalla pandemia di Covid-19, Sassoli si è impegnato affinché il Parlamento europeo rimanesse aperto e continuasse ad essere operativo, introducendo – già nel marzo 2020 – dibattiti e votazioni a distanza, primo parlamento al mondo a farlo.
Sposato e padre di due figli, tifoso della Fiorentina, Sassoli viveva a Roma ma appena possibile si spostava nella casa di Sutri, un delizioso paese medievale della Tuscia lungo la via Cassia, una trentina di chilometri a nord della capitale, per coltivare le sue passioni per il giardinaggio e le buone letture. Il suo incarico sarebbe scaduto a giorni e aveva già annunciato che non si sarebbe ricandidato alla presidenza del Parlamento europeo. La prossima settimana la riunione plenaria dell’Europarlamento che si riunirà a Strasburgo per eleggere il suo successore.