È il 13 gennaio 1928 quando si avviano i lavori alla Linea Maginot, un complesso integrato di fortificazioni, opere militari, ostacoli anticarro, postazioni di mitragliatrici, sistemi di inondazione difensivi, caserme e depositi di munizioni a protezione dei confini francesi .
Costruita per combattere le invasioni militari straniere, è costituita da numerosi blocchi di cemento sormontati da campane o torrette metalliche. Contrassegnata dal segreto militare, dal mistero delle sue installazioni sotterranee e da un’organizzazione complessa, la Linea Maginot ha indubbiamente un fascino speciale e si inserisce naturalmente nei siti della memoria militare.
Composta da 58 strutture, la costruzione prosegue sino al 1940 lungo i 750 chilometri di confini che il paese transalpino ha in comune con il Belgio, il Lussemburgo, la Germania, la Svizzera e l’Italia.
La Linea Maginot ha una profondità tra i 7-8 e i 15 km ed è costituita da una prima fascia destinata a sostenere l’urto iniziale, cui fa seguito un imponente complesso di fortificazioni artificiali appoggiate a elementi naturali e tra loro collegate da passaggi sotterranei. Nel corso della Seconda guerra mondiale (maggio-giugno 1940) verrà però facilmente aggirata dai tedeschi che avranno ragione del presidio da parte delle armate francesi.
Le dimensioni sono in ogni caso impressionanti: 160 ettari con 10 chilometri di gallerie. Il più grande dei siti è l’Hackenberg, situato a Veckring, che da qualche tempo è visitabile dai turisti a bordo di un treno elettrico dell’epoca. Da segnalare è anche la grande fortezza di Schönenburg a Hunspach, dove durante la seconda guerra mondiale si è combattuto maggiormente, con oltre 17.000 obici lanciati in 10 mesi.
Piero Abrate