È il 5 gennaio 1914 quando la Ford Motor Company prende la storica decisione di stabilire la durata della giornata lavorativa pari a otto ore e raddoppia la paga degli operai alla portandola a cinque dollari il giorno.
In pratica, mentre in Europa sta per esplodere la Prima Guerra Mondiale, negli Stati Uniti la Casa automobilistica di Detroit rivoluziona il mondo del lavoro introducendo la “giornata lavorativa corta”, che tuttora viene praticata in tutto il mondo. Fondata 11 anni prima dal quarantenne Henry Ford, all’epoca il brand a stelle e strisce è tra i più importanti al mondo, soprattutto perché introduce una nuova filosofia produttiva, che prende appunto il nome di fordismo.
Il suo fondatore si distingue, infatti, per l’introduzione di nuove forme di organizzazione del lavoro. Prime fra tutte la catena di montaggio che prevede la meccanizzazione del lavoro, grazie a un nastro trasportatore che consente di impiegare 93 minuti anziché 12 ore per assemblare un’automobile. Questo consente di realizzare prodotti a basso costo e di poter aumentare la paga degli operai.
In effetti, tra le varie innovazioni, oltre all’orario lavorativo anche lo stipendio minimo di 5 dollari al giorno. Grazie a questa coraggiosa e progressista svolta, la Ford riuscì a produrre, fino al 1927, la Model T in oltre 15 milioni di esemplari, un numero che per l’epoca era impensabile.
Piero Abrate