VENEZIA. Numerosissimi danni e due morti. Davvero drammatico il bilancio della marea straordinaria che ha inondato calli, piazze, locali di Venezia. Sono 187 i cm d’acqua che hanno invaso la città lagunare nella serata di ieri, mentre per stasera poco prima di mezzanotte è atteso un nuovo picco.
Il sindaco della città lagunare Luigi Brugnaro scrive su Twitter: “Venezia è in ginocchio. La Basilica di San Marco ha subito gravi danni come l’intera città e le isole. Siamo qui con il Patriarca Moraglia per portare il nostro sostegno ma c’è bisogno dell’aiuto di tutti per superare queste giornate che ci stanno mettendo a dura prova. Qui non si tratta solo di quantificare i danni, ma del futuro stesso della città. Lo spopolamento di Venezia nasce anche da questo”.
L’acqua alta peggiore degli ultimi 50 anni ha spinto la città sull’orlo del baratro. La Serenissima appare una città allo stremo, ferita. Ma non morta. Gondole e barche scaraventate sulle rive, giganteschi vaporetti accartocciati sui masegni agli Schiavoni come giocattoli (sono cinque i mezzi pubblici affondati o danneggiati).
L’acqua alta non ha risparmiato il Teatro La Fenice: non ha intaccato la struttura ma ha invaso le aree di servizio rendendo inutilizzabile (è stato disattivato) il sistema elettrico e quello antincendio. I concerti di stasera e di domani, giovedì 14, sono stati annullati.
In città, nel pomeriggio, è arrivato anche Giuseppe Conte: “E’ una situazione drammatica, c’è una comunità che soffre“, ha detto il premier che si fermerà a Venezia anche domani. Il presidnete del Consiglio, giunto intorno alle ore 18.30, ha preso parte a una riunione tecnica nella Centrale operativa comunale. Accompagnato dal ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli, Conteha ha incontrato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il comandante dei vigili del fuoco Fabio Dattilo e il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli.