NEW YORK. Selezionati i 75 artisti, per la maggior parte al di sotto dei 40 anni e non bianchi, la 79esima edizione della Biennale d’arte del Whitney apre il 17 maggio prossimo. La più antica manifestazione americana, curata da Rujeko Hockley e Jane Panetta, darà luce alle future star del panorama artistico nazionale e internazionale.
I temi principali della Biennale, che abbraccia scultura, pittura, disegno, fotografia, e installazioni video, riguardano questioni razziali, sessuali, economiche, il cambiamento climatico, e la vulnerabilità del corpo.
Le polemiche non sono, però, mancate: a seguito dell’annuncio del programma l’artista Michael Rakowitz ha ritirato la propria adesione, come forma di protesta contro la filantropia tossica del vice-presidente del museo, Warren Kanders, la cui azienda, Safariland, produce i gas lacrimogeni usati dalle forze americane contro i migranti arrivati dal Centro-America al confine con il Messico. Una delle installazioni, “Triple Chaser”, dal nome dei lacrimogeni, e opera del gruppo Forensic Architecture, prende di mira proprio Kanders.