Aveva fatto il giro del mondo lo straordinario gesto d’amore che l’alpino 81enne Stefano Bozzini aveva compiuto nei confronti della moglie Carla Sacchi, ricoverata nello scorso novembre all’ospedale di Castel San Giovanni, nel Piacentino. Le immagini di quella serenata suonata per un’ora circa davanti alla finestra della stanza dove era degente la sua dolce metà aveva avuto il magico potere di far commuovere chiunque avesse avuto la fortuna di vederlo e dimostrare come l’amore ai tempi del Covid potesse riservare delle sorprese inaspettate.
Purtroppo ieri è giunta la notizia che Carla, rientrata a casa da qualche giorno, non ce l’ha fatta ed è deceduta a causa del male incurabile per cui era stata ricoverata.
“In quella serenata sotto le finestre dell’ospedale di Castelsangiovanni, tutti abbiamo riconosciuto l’Amore, nella semplicità e nell’immediatezza del suo linguaggio universale“. Comincia così il lungo post su Facebook del sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri, che ha voluto rivolgere un pensiero speciale alla coppia.
A nome di tutta la comunità piacentina ha ringraziato l’alpino 81enne per “per quel gesto di tenerezza che ci ha ricordato cosa significhi, davvero, volersi bene”. Stefano ha dimostrato come nonostante le difficoltà sia possibile “fare di tutto perché l’altra persona non si senta sola” e che “non bisogna nutrire alcun timore di mostrarsi vulnerabili, di manifestare ciò che si prova”. Perché ha saputo toccare il cuore dell’amata sino all’ultimo istante di vita.
“Per noi, – prosegue la sindaca – che su questa storia meravigliosa abbiamo avuto il privilegio di affacciarci dalla porta di casa nostra, le note di quella fisarmonica risuoneranno sempre come un’eco di speranza in questo anno così difficile“. La prima cittadina piacentina ha poi paragonato quelle note al “simbolo del distacco” che non ha permesso a molti di restare accanto ai propri affetti più cari per accompagnarli negli ultimi passi del loro cammino, ma che testimoniano “la forza di un sentimento che nessun virus, nessuna malattia può spegnere o affievolire“.
“Nel profondo rispetto del suo dolore, ci sentiamo vicini al signor Stefano perché la sua musica, quella sera, è stata una carezza per la signora Carla, ma in qualche modo ha raggiunto ciascuno di noi. Non dimenticheremo quello che ci avete insegnato, ma ne serberemo sempre il prezioso esempio.” – conclude infine Barbieri.
Carlo Saccomando