“Non è assolutamente vero che il latte di asina sia un alimento sano e adeguato per i bambini di età inferiore ai 2 anni. Purtroppo il contrario viene detto di recente in molte trasmissioni della Rai, come ‘Linea verde‘ e ‘Geo e geo‘, che oltretutto sono ottimi programmi”. Lo dichiara Margherita Caroli, pediatra e nutrizionista della Società italiana di Pediatria preventiva e sociale (Sipps), analizzando i danni che può creare la somministrazione del latte di asina ai lattanti.
“Nel latte materno- spiega l’esperta- si trovano circa 3,5/4 grammi di grassi per ogni 100 grammi di latte, mentre in quello di asina ce n’è solo un grammo. Quindi, il latte di asina è molto meno ricco di energia e ha circa 300/400 calorie per 100 millilitri, mentre il latte materno ne ha 600/700. Il latte di asina è chiaramente molto insufficiente per coprire il fabbisogno di energia di un lattante e questa carenza può comportare una riduzione della crescita, fino a creare una vera e proprio malnutrizione. Inoltre- prosegue Caroli – le cellule nervose devono essere protette dalla mielina, una sostanza composta quasi esclusivamente da grassi, quindi, un’assunzione insufficiente può danneggiare lo sviluppo del sistema nervoso dei bambini con conseguenze fino all’età adulta”.
Tra le differenze dei due alimenti, la pediatra e nutrizionista della Sipps, tiene a precisare che per la quantità di colesterolo “nel latte materno se ne trova circa fra 20 e 30 mg%ml mentre nel latte di asina ce n’è circa 3mg%ml e il colesterolo è necessario per la produzione di ormoni, vitamine e soprattutto per lo sviluppo del sistema nervoso.”
“In aggiunta, la lattoferrina è una delle principali proteine del latte materno dove arriva a essere il 20% delle proteine in totale, circa 2 grammi per litro, mentre nel latte di asina è veramente poca 100mg/litro, cioè 20 volte inferiore. La lattoferrina è importante perché agisce contro batteri, funghi e virus, tanto che è in fase di sperimentazione per la cura di molte infezioni e alcuni gruppi la stanno provando anche nei casi di Covid”.
Infine non dimentichiamo il problema degli oligosaccaridi, degli zuccheri che favoriscono la crescita del microbiota positivo nell’intestino e lo rendono vario e attivo, “importanti- prosegue Caroli- per lo sviluppo delle difese immunitarie e lo sviluppo cerebrale. Il latte materno ha circa 200 oligosaccaridi mentre il latte di asina ne ha solo 3. Queste differenze – conclude – mi sembrano più che sufficienti per affermare che il latte di asina non è un alimento adatto per i lattanti”.