Sono numerosi anche il 13 novembre i Santi e i Beati celebrati dalla Chiesa cattolica e tra questi Sant’Agostina Pietrantoni, religiosa del XIX secolo, di cui si è parlato l’anno passato.
Oggi, il Martirologio commemora, tra gli altri, un Dalmazio, (dal significato arcaico, cittadino della Dalmazia), e un Brizio (cittadino della Britannia). Quello di oggi non è però l’unico Santo di nome Dalmazio: ce ne sono altri due o tre, uno dei quali festeggiato il 3 agosto insieme con il figlio San Fausto. Egli fu Abate a Costantinopoli al tempo di Teodosio il Grande, e passò gran parte della sua vita nella solitudine e nello studio. Tenace e sapiente oppositore delle eresie del suo tempo, ruppe il proprio isolamento soltanto per recarsi al famoso Concilio di Efeso nel quale fu esaminata e finalmente condannata la dottrina eretica di Nestorio, Patriarca di Costantinopoli. Per il valido aiuto dato alla causa dell’ortodossia cattolica, sostenuta soprattutto da San Cirillo, il quale riuscì a fare approvare il dogma della divina maternità della Madonna, San Dalmazio ebbe l’onore di venir detto ” Avvocato del Concilio di Efeso “
Un altro San Dalmazio, festeggiato il 5 dicembre, vien detto Vescovo di Pavia. Il suo episcopato sarebbe stato brevissimo, perché interrotto con la spada dalla persecuzione di Diocleziano, l’Imperatore dalmata, non di nome, ma di fatto, perché nato a Spalato, e che potrebbe definirsi il ” pericolo pubblico numero uno ” dei cristiani, a causa della sua improvvisa, lunga e crudelissima persecuzione, che fu anche l’ultima. Veramente, le reliquie di questo San Dalmazio non si trovano a Pavia, ma in provincia di Cuneo, e dettero il nome a Borgo San Dalmazzo. Più tardi, prima del Mille, vennero riposte ad Asti.
Il San Dalmazio di oggi fu un francese, Vescovo di Rodez, luminoso per saggezza nei burrascosi tempi dei trapasso tra la dominazione dei Visigoti e il regno dei Franchi. Si sa che intervenne autorevolmente in molti ConciIi delle Chiese francesi, e i biografi gli attribuiscono diversi interventi miracolosi. Il più sensazionale, sarebbe stato quello del condannato a morte, per il quale inutilmente San Dalmazio aveva chiesto la grazia ai giudici. Quando fu impiccato, il corpo del disgraziato levitò prodigiosamente in aria, senza gravare sul capestro. Perciò, quando si andò per seppellirlo, venne trovato ancora vivo, e per quella volta scampò alla morte ignominiosa. Un simile miracolo, osserva un biografo, uguaglia San Dalmazio, vissuto nel VI secolo, al grande San Martino, festeggiato due giorni fa e la cui luce è presente, nel Martirologio, in questo periodo dell’anno, che anche popolarmente, e con riferimento al clima, vien detto ” estate di San Martino”. Si tratta per San Dalmazio, di un complimento ambitissimo, perché il Vescovo di Tours venne considerato dai Francesi, per molti secoli, culmine e perfezione della santità, specialmente dei Vescovi e dei missionari. Una specie di pietra di paragone, sulla quale la virtù dei Santi vissuti più tardi poteva essere provata e misurata, senza esserne mai immiserita o umiliata.