La moglie è ricoverata in ospedale ma le visite sono sospese per nuove restrizioni anti-Covid, così il marito le fa una “serenata” dal cortile. È già virale su Facebook il video che immortala Stefano Bozzini, alpino classe ’39 che, nel pomeriggio di domenica ha imbracciato la sua fisarmonica e ha suonato per un’oretta seduto nel cortile dell’ospedale di Castel San Giovanni. Un’esibizione diretta alla moglie Carla, ricoverata nel nosocomio, che l’anziano non può visitare per motivi di sicurezza legati alla pandemia.
Bozzini, che nei raduni delle penne nere è chiamano il “Gianni Morandi degli Alpini”, ha imbracciato la sua fedele fisarmonica e ha tenuto compagnia in questo modo alla moglie Carla Sacchi, che non può visitare né vedere a causa delle regole anti-Covid in vigore negli ospedali.
I due sono sposati dal 1973, lui mungeva le mucche e suonava la fisarmonica avendo imparato da autodidatta. Hanno avuto una vita felice, ma non sono mancati i momenti tragici, come quando hanno perso per malattia uno dei tre figli. Da quel momento Stefano ha buttato via tutti gli strumenti musicali e ha smesso di suonare. Ma solo per qualche tempo, quando gli hanno regalato nuovamente una fisarmonica non ha resistito.
“Ai raduni degli alpini, in giro per l’Italia, mi chiedono sempre di suonare e io non mi tiro indietro – racconta sul quotidiano di Piacenza Libertà – anche quando mi sono sposato io, tutti mi chiedevano di suonare. Però… ho visto la Carla ballare con altri, e allora ho fatto finta di essermi fatto male a una mano, perché volevo ballare solo io con lei”.
Stefano suona alle feste degli amici, alle sagre paesane, nelle case di riposo per gli anziani. Domenica però la sua esibizione è stata un po’ particolare, perché ha suonato per sua moglie, sotto le finestre dell’ospedale di Castelsangiovanni. Si è portato uno sgabello e la fisarmonica ed ha attaccato le musiche che piacciono a Carla. Intanto, qualcuno con un telefonino ha registrato il suo concerto e lo ha postato sui social: una pagina di umanità e di gioia in momenti così drammatici.