• 23 Novembre 2024
  • SALUTE

Come funziona il vaccino anti Covid della Pfizer-Biontech

Si prevede che già a partire dalla prossima settimana saranno pronti i primi lotti del vaccino anti Covid sviluppato da Pfizer e Biontech, adatto a persone tra i 16 e gli 85 anni, di cui le aziende dopo i primi trial clinici hanno dichiarato un’efficacia pari al 90%.

Secondo quanto emerge oggi il vaccino si basa su una delle tecnologie più innovative e avanzate, adottata anche da altre due grandi aziende in corsa: la tedesca Curevac e l’americana Moderna, che nella ricerca sul vaccino contro la pandemia collabora con l’Ente statunitense di ricerca sulle malattie infettive, il Niaid diretto da Anthony Fauci, e con con la Coalion for Epidemic Preparedness Innovation (Cepi). Tutti e tre i vaccini stanno affrontando la terza e ultima fase della sperimentazione clinica e tutti e tre sono vaccini a Rna.

La somministrazione del vaccino anti Covid

Per quanto concerne la somministrazione le dosi da iniettare sono due, di cui la seconda a 21 giorni di distanza dalla prima. Da sottolineare che la sperimentazione ha evidenziato un’ottima risposta immunitaria già dopo la prima. Le fiale vanno mantenute a una temperatura di -70 gradi, ma possono essere conservate in frigorifero, tra i 2 e gli 8 gradi, per cinque giorni prima dell’utilizzo, purché non si superino le due ore a temperatura ambiente.

vaccino anti covid

Come agisce il vaccino

Vaccini di questo tipo utilizzano la sequenza del materiale genetico del nuovo coronavirus, ossia l’acido ribonucleico (Rna), il messaggero molecolare che contiene le istruzioni per costruire le proteine del virus. Utilizzare l’Rna messaggero (mRna) è stata una scelta dettata dall’esigenza di riuscire a produrre vaccini in breve tempo, ottenendo una risposta immunitaria ottimale.

L’obiettivo è somministrare direttamente l’mRna che controlla la produzione di una proteina contro la quale si vuole scatenare la reazione del sistema immunitario. Nel caso del virus responsabile della pandemia la proteina è la Spike, l’artiglio molecolare utilizzato per agganciare le cellule sane e invaderle. Per trasportare le istruzioni per indurre le cellule a produrre la proteina Spike vengono utilizzate minuscole navette fatte di lipidi.

La proteina Spike è stata una delle prime a essere individuata, è ben nota e si è osservato che il sistema immunitario umano è in grado di riconoscerla. Non appena questo avviene, le difese dell’organismo stimolano la produzione di cellule B, che producono anticorpi, e di cellule T, specializzate nel distruggere le cellule infette.

L’immunologo Antony Fauci accanto a Donald Trump

In corsa anche un vaccino italiano e uno britannico

La tecnologia utilizzata è la stessa è la stessa alla base del vaccino anti Covid di Moderna e della britannica Curevac. La notizia positiva è che queste sperimentazioni si trovano nella terza e ultima fase. Dopo i test preclinici, condotti in laboratorio, ogni vaccino e ogni farmaco vengono sperimentati sull’uomo in tre fasi:

  1. La fase 1, condotta su un piccolo numero di volontari sani, deve dare risposte sulla sicurezza
  2. La fase 2 su un numero più vasto di persone, deve dare le prime risposte sugli effetti
  3. La fase 3, su numeri molto grandi, deve dare le risposte sull’efficacia.

Vaccino anti Covid, Fauci: “I risultati dei test molto buoni”

Commentando i dati sul vaccino di Pfizer e BioNTech, il direttore del Niaid, l’immunologo statunitense Anthony Fauci, ha definito i risultati ‘molto buoni’: “Mostrano che la nuova tecnologia utilizzata, basata sull’ impiego dell’Rna messaggero funziona nell’indurre la risposta immunitaria”, ha affermato. Per il direttore dell’Istituto nazionale americano per lo studio delle allergie e delle malattie infettive la speranza è che a breve si possa avverare la possibilità di disporre di due vaccini.

Carlo Saccomando

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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