Anche il 25 ottobre sono numerosi i Santi e i Beati celebrati dalla Chiesa cattolica. Tra questi il Beato Carlo Gnocchi, presbitero, educatore, attivista e scrittore lombardo di cui abbiamo parlato ampiamente un anno fa.
Oggi, invece, focalizziamo l’attenzione di Bernardo Calvò, vescovo di Vich. Nato intorno al 1187 da nobili parenti in Catalogna nella diocesi di Tarragona, Bernardo entra nel 1214 nel monastero cistercense detto delle Sante Croci (Santas Creus), divenendone poi abate e rendendosi famoso per le sue alte qualità morali, che gli meritano incarichi di fiducia da parte di Gregorio IX. Eletto nel 1233 vescovo di Vich, accetta di essere consacrato solo dopo una lunga resistenza e attende con impegno ai doveri della sua nuova carica.
Nominato da Gregorio IX inquisitore per l’Aragona e i territori vicini, converte molti eretici e infedeli; inoltre, alla testa di un esercito fa importanti conquiste nei territori spagnoli ancora sotto la dominazione musulmana, restaurandovi la religione cattolica.
Virtù proprie di Bernardo sono l’amore alla povertà, alla castità e alla preghiera, lo zelo ardente per la conversione degli eretici e degli infedeli, un grande spirito di mortificazione e di penitenza corporale e, infine, la generosità verso i bisognosi.
Bernardo muore il 26 ottobre 1243 e viene sepolto nella cattedrale di San Pietro. Diviene subito oggetto di culto da parte del popolo che, implorandone l’intercessione, ottiene grazie e miracoli. Nel 1710 Clemente XI conferma un decreto della Sacra Congregazione dei Riti del 1702, che approva per i Cistercensi l’Ufficio di san Bernardo da celebrarsi il 24 ottobre. La diocesi di Vich, invece, celebra la festa del suo santo vescovo il 26 dello stesso mese.