A Giugno la produzione industriale sale dell’8,2% rispetto a maggio. Lo rileva l’Istat, spiegando che l’aumento mensile “segue quello eccezionale registrato a maggio (+41,6%), dopo il crollo dovuto all’emergenza Covid-19“e che evidenzia come il livello della produzione sia calato del 17,5% rispetto ai tre mesi precedenti.
Su base annua, però, continua a imperversare il segno negativo: l’indice destagionalizzato, corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di giugno 2019), diminuisce del 13,7%. “Sebbene in recupero, i livelli produttivi restano ancora distanti da quelli prevalenti prima dei provvedimenti legati all’emergenza sanitaria; rispetto a gennaio la produzione risulta inferiore, al netto dei fattori stagionali, di oltre 13 punti percentuali“. Così l’Istat nel commento ai dati di giugno sull’attività industriale.
Si registra inoltre una crescita congiunturale di tutti i settori ad eccezione di quello della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici, in leggera flessione. Crescono in misura marcata i beni di consumo (+9,8%), i beni intermedi (+9,0%), i beni di strumentali (+8,1%) e, con una dinamica meno accentuata, l’energia (+2,1%). Forti flessioni tendenziali caratterizzano tutti i comparti, il calo è meno pronunciato solo per l’energia (-6,2%), mentre risulta più rilevante per i beni strumentali (-16,2%), i beni intermedi (-15,7%) e quelli di consumo (-11,4%).
L’unico settore di attività economica che registra un incremento tendenziale è quello delle attività estrattive (+1,5%). Tra i rimanenti comparti le maggiori flessioni si registrano nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-26,7%), nella fabbricazione dei mezzi di trasporto (-26,4%) e nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-22,9%).
Infine la produzione di autoveicoli a giugno sale del 36,8% rispetto a maggio, mentre su base annua il calo resta ampio: -39,8%.
Norbert Ciuccariello