ROMA. Tra le criticità legate all’attuale emergenza dovuta al virus l’Anac segnala l”abnorme lievitazione dei prezzi’ rispetto a quelli riconoscibili ante emergenza e la loro forte variabilità sul territorio nazionale e scostamento nella qualità e quantità delle forniture rispetto alle caratteristiche richieste. Nel primo quadrimestre la Banca dati nazionale dei contratti pubblici (Bdncp) detenuta dall’Anac ha registrato 61.637 procedure connesse all’emergenza sanitaria, per una spesa complessiva di 3 miliardi.
La voce più significativa è quella relativa alla fornitura di dispositivi di protezione individuale (dpi), che da sola rappresenta quasi il 70% del totale: mascherine (oltre un miliardo, il 38%) e altri dpi come guanti, camici e visiere (942 mln). Solo il 3% per i tamponi. Anac: “Più corruzione mafie, con Covid effetti devastanti” – Il trend del fenomeno corruttivo delle mafie “è in continuo aumento. Nel 2019 sono stati comunicati 633 provvedimenti di interdittiva Antimafia, contro i 573 del 2018, il 10% in più, e dal 2015 siamo circa a 2.600. Il dato è molto preoccupante perché le organizzazioni criminali ricorrono sempre più spesso a sistemi corruttivi per raggiungere i loro scopi, approfittando anche delle situazioni emergenziali come quella in corso, con effetti devastanti sul sistema economico e sulle imprese sane, già pesantemente colpite dalla crisi”. Così il presidente dell’Anac, Francesco Merloni. In questo scenario nel primo quadrimestre 2020, che ha registrato a causa dell’emergenza Covid il calo del 33% del valore degli appalti, il Nord ha perso circa il 50% rispetto all’anno scorso (-14 mld). Sul dato della flessione nazionale, pari a 18,6 mld, il Nord pesa per l’80%. E’ quanto emerge dai dati Anac che precisa come a causa dell’emergenza 22 mila procedure di gara, per 23 miliardi, non sono ancora state perfezionate. Dal momento che il tasso di perfezionamento delle procedure si aggira sul 90%, è possibile che i dati definitivi saranno meno negativi di quanto appaiano attualmente.