All’ospedale Regina Margherita per la prima volta al mondo è stata ricostruita la caviglia di una bambina di nove anni utilizzando l’osso di un donatore e un chiodo allungabile che accompagnerà la crescita scheletrica fino all’età adulta e non dovrà essere sostituito. La piccola, colpita da un rarissimo sarcoma osseo, è già stata dimessa e, assicurano i medici, potrà tornare a camminare.
Va sottolineato che nonostante situazione di emergenza sanitaria all’interno delle strutture ospedaliere italiane causata dalla diffusione del Coronavirus le cure legate a questo tipo di patologie si sono svolte regolarmente e senza ritardi. L’intervento è stato eseguito da un’équipe di chirurghi ortopedici della Città della Salute di Torino e dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna coordinata da Raimondo Piana insieme al dottor Marco Manfrini ed alla dottoressa Laura Campanacci.
La bambina, dopo la diagnosi, ha eseguito chemioterapia presso il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita, diretto dalla professoressa Franca Fagioli, e nei giorni scorsi è stata sottoposta all’intervento di asportazione del tumore e salvataggio della caviglia con ricostruzione con osso omoplastico da donatore e sintesi con un chiodo allungabile, in modo da permettere la regolare crescita dell’arto senza necessità di ulteriori interventi.
La tecnica eseguita rappresenta una assoluta novità nel campo medico in quanto il chiodo inserito per stabilizzare l’impianto permetterà nei prossimi anni anche la regolare crescita dell’arto permettendo l’allungamento al termine della maturazione scheletrica. La chirurgia è stata pianificata nei minimi dettagli dalle due equipe di medici ed ingegneri.
Carlo Saccomando