• 23 Novembre 2024
  • SPETTACOLI

Teatri, luoghi di svago e centri estivi hanno il via libera, ma quanti aprono?

È arrivato il momento della riapertura dei luoghi della cultura e degli spazi per l’intrattenimento e  il tempo libero. Quindi anche teatri, cinema, sale congresso, sale scommesse, terme e soprattutto centri estivi per i ragazzi entrano nella Fase 3, dopo essere stati bloccati per oltre tre mesi. In alcuni casi e in alcune regioni il riavvio della piena funzionalità è solo teorica, perché servirà almeno un altro mese per poter valutare compiutamente.

Procediamo con ordine e cercando di fornire risposte precise e chiare: riprendono gli spettacoli, compresi gli eventi all’aperto, con un massimo di 1000 persone, e al chiuso con un massimo di 200, e con altro, ma per gli sport di contatto bisognerà aspettare il 25 giugno (curva epidemiologica permettendo) e per le discoteche e le sale da ballo il 14 di luglio, anche se non ovunque.

Le riaperture, in ogni caso, saranno condizionate da nuove regole e dal problema principale con cui facciamo i conti ormai da circa 100 giorni: il distanziamento sociale, seguito dal divieto di assembramento. Le regole variano da settore a settore, ma per tutti c’è sempre da tener presente il famoso metro di distanza.

teatri cinema centri estivi

La Fase 3, insomma, entra nel vivo, ma serviranno almeno tre step per completarla. In attesa delle altre date, però, alcune Regioni hanno deciso di anticipare i tempi dettati dal Dpcm del governo. Per le discoteche e le sale da ballo, ad esempio, in Emilia Romagna, Veneto, Calabria, e in Friuli Venezia Giulia, i battenti riapriranno venerdì prossimo, 19 giugno.

Si può ballare da lunedì 15 giugno in Sicilia, invece, grazie alla decisione del governatore Nello Musumeci firmata sabato sera. Stessa cosa in Puglia, come stabilito dal presidente Michele Emiliano. In Campania, invece, la riapertura è stata già autorizzata alcuni giorni fa, ma si può ascoltare musica, bere un drink o rilassarsi, ma non si potrà andare in pista a ballare; identica cosa nel Lazio, a partire da domani.

Stesso discorso per quanto riguarda fiere e sagre, autorizzate da oggi e dai prossimi giorni in tutta Italia. Intanto, altre Regioni, in ordine sparso, come accade dal primo giorno dell’epidemia, lavorano a nuove ordinanze per anticipare o posticipare la ripresa di altre attività.

Chi gestisce i locali e gli spazi deve garantire ingressi contingentati e su prenotazione, capienze dei locali di ogni genere ridotte alla metà, uso delle mascherine, percorsi diversi per entrate e uscite, misurazione della temperatura, sanificazione. Un insieme di cose che scoraggia molti imprenditori del settore che ancora oggi valutano se tirare su le saracinesche, oppure continuare a tenerle abbassate. Infatti oltre alle maggiori responsabilità, devono fare i conti con la cassa: gli introiti scendono mediamente del 50%, mentre i costi addirittura aumentano e se già in tempi normali era difficile far quadrare i bilanci, ora l’impresa per tanti si presenta al limite dell’impossibile.

Mel Menzio

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