Ieri sera è stata sancita in maniera ufficiale la ripresa del campionato di Serie A, notizia che ha mandato in visibilio milioni di appassionati di calcio e addetti ai lavori. Il fatidico incontro tra le componenti del governo, capitanate dal ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, e quelle del mondo del calcio hanno portato alla decisione che in molti si auguravano: la ripartenza è fissata da sabato 20 giugno.
Il via libera definitivo è arrivato grazie al placet del Comitato tecnico sportivo, che ha valutato congrue le misure di sicurezza adottate dai club e sopratutto ha approvato il protocollo per la ripresa agonistica. Un protocollo che la Lega aveva provato a modificare con due richieste specifiche: eliminare la quarantena di gruppo nel caso in cui un calciatore, l’allenatore o un membro dello staff risulti positivo ed escludere la responsabilità penale dei medici sportivi. Punti sui quali il Cts è stato piuttosto rigido, confermando di fatto il protocollo previsto.
Inoltre il governo, viste le numerose polemiche scatenatesi nei mesi scorsi, ha chiesto esplicitamente alle società che la necessità dei tamponi previsti per i calciatori che non deve in nessun modo interferire o ledere le necessità di tutti i cittadini italiani, senza che queste debbano far ricorso a vie preferenziali di alcun tipo.
Nel caso in cui si verificasse una nuova situazione di emergenza legata al Covid-19 la Figc ha strutturato due piani straordinari: il piano B che prevederebbe i playoff per l’assegnazione dello scudetto, ed eventualmente per l’assegnazione di eventuali posti nelle coppe europee, e i playout per determinare le retrocessioni nella serie cadetta; mentre il piano C, quello più estremo, prevederebbe una cristallizzazione della classifica.
Durante l’incontro si è anche parlato della ripresa del campionato di Serie B, che potrebbe avvenire sempre il 20 giugno, e di quello di Serie C, del quale non è stata fissata ancora alcuna data. Mentre la prossima settimana è prevista una conference call per discutere la ripresa del campionato femminile. Alcune fonti hanno affermato che le calciatrici dovranno aspettare fino alla metà di luglio per poter scendere di nuovo in campo.
Ma l’argomento più scottante riguarda la Coppa Italia, in quanto Milan, Inter e Juventus avrebbero espresso apertamente il loro malcontento sulle date ipotizzate ieri al temine della videoconferenza tra governo e componenti del mondo pallonaro. L’ipotesi messa sul piatto è quella di far disputare le due semifinali di ritorno il 13 e il 14 giugno (prima Juve-Milan e il giorno successivo Napoli-Inter), mentre la finale verrebbe disputata il 17 giugno a Roma.
La competizione, in sostanza, verrebbe portata al temine nel giro di cinque giorni. uno scenario che preoccupa e non poco le tre big (solo il Napoli non si è opposto) sopratutto perché dopo tre mesi di stop giocarsi una coppa in così poco lasso di tempo non permetterebbe alle squadre di esprimersi al meglio. Inoltre pesa e non poco la ripresa del campionato fissata per il 20 giugno, appuntamento a cui le squadre potrebbero giungere notevolmente affaticate sia da un punto di vista fisico che psicologico, e quindi svantaggiate rispetto alle avversarie.
Tra le quattro semifinaliste quella che potrebbe subire le peggiori ripercussioni è l’Inter, in quanto se la Lega confermasse la decisione di far disputare i recuperi della 25a giornata il 20 giugno, sarebbe l’unico team a giocare 2 o 3 gare (tre nel caso in cui raggiunga l’eventuale finale) nel giro di una settimana o poco più. Non a caso qualcuno ha affermato che nel caso vengano confermate queste date i nerazzurri abbiano deciso di schierare la primavera nella sfida contro il Napoli.
Oggi il Consiglio di Lega deciderà il da farsi, una scelta che si prospetta per nulla semplice. Nei giorni precedenti all’incontro di ieri era stato deciso che si sarebbe ripartiti con Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma e si era pensato di far disputare le semifinali di ritorno di Coppa Italia prima dei quattro match ma non la finale. Una finale che ha scombussolato tutti i piani.
Oltre alla fondamentale importanza di capire se si ripartirà con i recuperi della 25a giornata o direttamente con la 27a giornata di campionato, a questo punto il fulcro del discorso sarà catalizzato dalle date di Coppa Italia, che potrebbero essere posticipate. Ma i tempi sono ridotti, sopratutto perché tra il 7 e l’8 agosto è prevista la ripartenza della Champions League, che vede impegnata la Juventus. Senza dimenticare l’Europa League, che annovera la presenza di Inter e Roma, che presumibilmente ricomincerà nello stesso periodo.
Infine rimane la questione legata alla scelta degli orari: si era discusso su tre slot , quelli delle 17.15, 19.30 e 21.45. Ma i calciatori vorrebbero evitare quello pomeridiano a causa delle temperature estive.
Carlo Saccomando