La situazione sanitaria del Paese dopo una dozzina di giorni di Fase2 è in stallo. Ormai pochi ne parlano, al di là dei numeri snocciolati aridamente dai bollettini, perché l’attenzione generale è concentrata sulle conseguenze economiche della pandemia.
Chi ha le idee chiare sulla realtà sanitaria è il professor Alberto Zangrillo, primario Anestesia Ospedale San Raffaele Milano e una delle massime personalità italiane in campo sanitario, che parte da dati oggettivi per presentare la sua attenta analisi.
“Negli ultimi venti giorni in un ospedale di riferimento come il mio (ndr San Raffaele di Milano) sono entrati poco più di venti malati, quindi poco più di uno al giorno, tutti con sintomatologia lieve, con patologia pregressa, e quindi ricoverati in reparti non intensivi”.
“Io non sono in grado di dire se si è indebolito, ma è nell’evidenza che ci siano meno casi e neppure la Società Italiana di Infettologia può dire il contrario. L’evidenza clinica dei ricoverati per il virus nel nostro ospedale lo testimonia”.
“Questa osservazione del fenomeno è importante perché in medicina le grandi scoperte sono sempre nate dall’osservazione – afferma il professor Alberto Zangrillo – Presto capiremo dove andremo”.
“Al momento vedo il buio perché non c’è nessuno che prenda decisioni. I Comitati tecnico-scientifici rimandano decisioni da una settimana all’altra. Le conseguenze sono pesanti per le famiglie e le imprese se non si fa ripartire il Paese, l’Italia si impoverisce e i bambini invece di andare a scuola andranno a chiedere l’elemosina”.
Una dichiarazione forte, che dimostra tutta l’attenzione e la preoccupazione di una personalità autorevole e riconosciuta, che sa vedere il fenomeno Covid-19 in tutta la sua portata e in tutti i suoi aspetti.
Mel Menzio