In controtendenza rispetto ai mesi precedenti crolla per la prima volta nel 2020 anche la produzione alimentare con una perdita di oltre 1,5 miliardi a marzo per la chiusura di bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie e agriturismi. È quanto affermato da Coldiretti in riferimento ai dati Istat sulla produzione alimentare che segna una riduzione del 6,5% a marzo rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
In questo contesto è particolarmente rilevante l’annuncio del Governo e delle regioni sulla possibile riapertura delle strutture di ristorazione per far ripartire una importante fetta dell’economia nazionale. “Il lungo periodo di chiusura – sottolinea la Coldiretti – sta pesando su molte imprese dell’agroalimentare Made in Italy, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco e sui quali gravano anche le difficoltà all’esportazione con molti Paesi stranieri che hanno adottato le stesse misure di blocco alla ristorazione.”
Si stima che prima dell’emergenza Coronavirus la spesa degli italiani per pranzi, cene, aperitivi e colazioni fuori casa fosse pari al 35% del totale dei consumi alimentari degli italiani.