• 25 Novembre 2024
  • ECONOMIA

Coronavirus e ripresa economica: agli Stati europei servirà una nuova moneta?

Le scelte governative per la gestione dell’emergenza sanitaria ed economica sembrano seguire un percorso guidato. Guidato dagli eventi. Dall’evento Coronavirus.

Se si esaminano le dinamiche dei fatti accaduti nel recente passato e collegati al Coronavirus, è possibile formarsi un’idea di quale potrà essere il futuro delle nazioni che il Coronavirus sta abbozzando.

Quando si è scoperto che alcune città erano divenute focolaio di contagio, si è provveduto a isolarle. Quando il contagio si è diffuso oltre le città che erano state sottoposte a misure di contenimento della diffusione Covid-19, si è provveduto a chiudere le regioni, e le frontiere. Quando si è compreso che occorreva limitare ulteriormente i contatti, si è provveduto a chiudere le imprese, e i cittadini nelle case.

La dinamica indotta dal Coronavirus appare evidente: tendenza al contenimento, al confinamento.

Quando le mascherine, i camici, i respiratori scarseggiavano e non si potevano importare (ogni Paese ne aveva bisogno per sé), le aziende hanno convertito i propri impianti sul territorio nazionale per produrre mascherine, camici e respiratori. I cittadini a casa hanno prodotto da sé mascherine e gel disinfettante.

La dinamica indotta dal Coronavirus è più che evidente: tendenza all’autosufficienza.

Sul fronte economico si assiste ad una vera e propria inversione ad U: il libero mercato cede il terreno alla mano interventista dello Stato; all’impegno a diminuire il debito pubblico subentra la disponibilità ad incrementarlo; l’osservanza delle prescrizioni del Patto di stabilità e di crescita viene sostituita dalla sospensione delle stesse.

Le decisioni prese da organi governativi e istituzionali sono state determinate da uno stato di necessità, piuttosto che da una libera scelta. Sono state scelte obbligate.

Sorge allora la domanda: quale sarà la prossima scelta obbligata che il Coronavirus detterà?

Considerando con attenzione le dinamiche generate dal Coronavirus, e cioè confinamento, autosufficienza, centralità dello Stato, si scopre che manca un tassello nel nuovo mosaico economico che si sta delineando, quello che assicura allo Stato autonomia in campo monetario: la moneta gestita direttamente dallo Stato.

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Il coronavirus ha contagiato l’eurozona e l’euro: nascerà per “gemmazione virale” una nuova moneta?

Una nuova moneta potrebbe essere, per esempio, l’euro flessibile proposto nel 2016 dal Premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz. Si tratterebbe in sintesi di questo: ogni Paese avrebbe il proprio euro, di natura elettronica, gestito da una banca governativa e il cui valore potrebbe fluttuare entro i limiti stabiliti dalle politiche dell’eurozona. Col tempo, in presenza di un livello sufficiente di solidarietà e di cooperazione, e di una banda di oscillazione sempre più ristretta, si potrà pervenire ad una vera moneta unica e centrare gli obiettivi enunciati nel Trattato di Maastricht.

Ci sarebbe un’alternativa all’euro flessibile del prof. Stiglitz, un’alternativa che eviterebbe ai Paesi di dotarsi di un proprio euro: la moneta digitale di Stato (una nuova moneta che nascerebbe per “gemmazione” dall’euro senza distruggerlo). Si tratterebbe di una moneta digitale di tipo scritturale (dello stesso tipo usato dalle banche per concedere mutui e prestiti). Tale moneta verrebbe gestita dallo Stato, utilizzata per distribuire liquidità a famiglie e imprese, per i pagamenti di imposte e tasse, e circolerebbe solo in territorio nazionale parallelamente all’euro. La moneta digitale di Stato sarebbe agganciata al patrimonio dello Stato e con essa lo Stato potrebbe finanziare le spese necessarie senza dover ricorrere ai prestiti europei.

Con la moneta digitale di Stato, gestita dallo Stato, il meccanismo di trasmissione della politica fiscale sarebbe più fluido, e la liquidità arriverebbe celermente alle famiglie, alle imprese, ai lavoratori.

Utilizzando la moneta digitale di Stato, le divergenze tra gli Stati dell’eurozona verrebbero presto superate.

Claudio Maria Perfetto

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