• 25 Novembre 2024
  • ECONOMIA

Coronavirus, Perfetto: “Le parole di Lagarde e di von der Leyen sono davvero sbagliate?

Prima Christine Lagarde, poi Ursula von der Leyen (rispettivamente Presidente della Bce e Presidente della Commissione Ue). Si dice che entrambe abbiano proferito “parole sbagliate”.

Christine Lagarde: “Non siamo qui per chiudere gli spread, ci sono altri strumenti e altri attori per questi problemi”. Risultato: le Borse crollano.

Qualcuno traduce le parole della Lagarde come “non guardate alla Bce per la soluzione di questa crisi, non è compito nostro”. Lagarde ha affermato un pensiero che è l’esatto opposto del “whatever it takes” di Mario Draghi. Draghi da Presidente della Bce, secondo parere unanime, ha fatto molto per l’Europa. E, si potrebbe aggiungere, moltissimo per l’Italia, finanziariamente parlando. Ma l’Italia non ha saputo trarre vantaggio da questo aiuto finanziario. Dal 2011 al 2019, cioè dall’inizio dell’insediamento di Draghi alla Bce fino al termine del suo mandato, il debito pubblico italiano è salito da 1.907 a 2.444 miliardi di euro, un aumento del 28% (537 miliardi).

Lagarde von der Leyen
Ursula von der Leyen

Ursula von der Leyen: “la parola coronabond è solo una sorta di slogan. Dietro c’è la grande questione delle garanzie. E su questo le riserve della Germania come di altri paesi sono giustificate”. Risultato: irritazione del Governo italiano.

Il Presidente del Consiglio dei ministri Conte commenta: “Non abbiamo fatto una proposta alla Commissione, ma all’Eurogruppo per elaborarla. C’è un dibattito in corso. Ma qui c’è un appuntamento con la storia e tutti devono essere all’altezza”. Il ministro dell’Economia e delle Finanze Gualtieri replica: “Le parole della presidente della Commissione Ue sono parole sbagliate”.

Anzitutto, chi sono Christine Lagarde e Ursula von der Leyen? Sono due donne. Tutti sono a conoscenza di quanto sia difficile per una donna ricoprire incarichi di grande responsabilità sia in aziende private che in Organizzazioni pubbliche. Se Lagarde e von der Leyen ricoprono i ruoli che oggi hanno, avranno qualità e meriti certamente non inferiori a quelli dei loro predecessori. Se Lagarde e von der Leyen hanno detto “parole sbagliate” è solo perché hanno detto parole che non sono piaciute. Non sempre la verità piace.

La verità per l’Italia è che dovrà essere il Governo italiano a provvedere a fare in modo di “chiudere lo spread”, di smarcarsi dalla speculazione dei mercati, ricorrendo all’uso del suo “strumento” di politica fiscale che dovrà essere altrettanto espansiva come lo è da nove anni la politica monetaria della Bce.

La verità per l’Italia è che dovrà essere il Governo italiano a provvedere a dare quelle “garanzie” sulle quali altri Paesi dell’eurozona nutrono delle riserve, perché osservano che il debito pubblico italiano continua a salire, contrariamente a quanto è stabilito dal Patto di Stabilità e di Crescita.

Jean-Paul Fitoussi (Twitter)

Cosa prova a fare allora l’Italia?

L’Italia prova a smarcarsi dalla speculazione dei mercati proponendo l’Eurobond (oppure il Coronabond), e questo per una ragione semplice, come spiega l’economista francese Jean-Paul Fitoussi:sui bond nazionali i mercati possono speculare, possono vendere titoli italiani per comprare titoli tedeschi. Se fanno questo allora fanno crescere lo spread e mettono l’Italia in grande difficoltà. L’unico modo per impedirlo è dire: basta non avete più questa possibilità perché c’è solo un titolo di debito pubblico europeo. Si chiama eurobond. Non è possibile fare alcuna speculazione su un titolo contro un altro”.

Mentre, invece, cosa dovrebbe fare l’Italia?

L’Italia dovrà dipendere meno dal mercato estero e fare affidamento più sulle proprie risorse interne, anche valutando l’opportunità di “liquidare” il patrimonio dello Stato, ma non già dandolo in “pegno” come propone il senatore del Pd Luigi Zanda, bensì rendendolo “liquido” sotto forma di moneta digitale di Stato. Christine Lagarde afferma: “tempi straordinari richiedono azioni straordinarie”. Per l’Europa. E per l’Italia.

Claudio Maria Perfetto

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