• 18 Novembre 2024
  • PIANETA ANIMALI

Curiosità sul mangime per animali: quando è stato inventato e come viene prodotto

Ormai quasi più nessuno pensa di nutrire il proprio animale da compagnia usando gli avanzi della cucina, ma tutti cercano regolarmente del mangime specifico da acquistare confezionato nei negozi per animali o direttamente sul web. Per quanto tutto ciò ci sembri alquanto normale, si tratta di un’abitudine relativamente recente. Può essere interessante, quindi, scoprire quando si è cominciato a usare questi cibi e come vengono prodotti così da essere più consapevoli di come nutriamo i nostri amici animali.

La storia dei mangimi per cane e gatto

Il primo biscotto per cani risale al 1860 per opera di James Spratt, un elettricista dell’Ohio, che mischiò assieme farina di grano, radice di bietola, sangue bovino e verdure tritate, per nutrire in modo sano il proprio cane. La produzione di alimenti secchi per animali si affermò solo negli anni ’30, quando si fece strada l’idea che realizzare del cibo pronto per gli animali potesse diventare un business.

mangime animali

Negli anni ’60 questa intuizione fu sviluppata ulteriormente e divenne fonte di grandi guadagni perché venivano utilizzati gli scarti alimentari delle industrie non commestibili per gli esseri umani, sia quelle alimentari che del grano, che in questo modo diventavano remunerativi. Un’idea che venne incontro anche alle esigenze dei padroni di cani e gatti che trovavano molto più comodo aprire una scatola e versare del cibo secco piuttosto che cucinare qualcosa.

Oggi si è arrivati a una tale diffusione degli alimenti per animali proprio grazie alla loro praticità, al prezzo vantaggioso e alla grande reperibilità. Non per niente negli ultimi anni abbondano le offerte di mangimi per cani sul web, ad esempio su siti come Robinson Pet Shop dove è possibile trovare un’ampia gamma di prodotti. Questi ultimi sono, inoltre, migliorati dal punto di vista della qualità per via di standard produttivi più attenti a garantire la salute e il benessere dell’animale. A essere cambiato oggi è, infatti, il processo produttivo che deve rispettare alcuni standard fondamentali.

La produzione del pet food

La produzione del mangime per gli animali segue una serie di passi che servono a garantire sia l’appetibilità da parte dell’animale che la garanzia di un’alimentazione completa. Infatti il pet food deve apportare tutti i nutrimenti necessari al mantenimento della salute dell’animale. Si parte, come in tutti gli alimenti pronti, dalla ricetta di base che spesso viene realizzata sentendo il parere di un nutrizionista esperto in alimentazione animale.

Poi ogni azienda produttrice, in base alla sua esperienza, aggiunge gli ingredienti che ne migliorano il gusto dal punto di vista dell’animale. Ovviamente, prima di qualsiasi processo, viene effettuato un controllo qualitativo sulla merce che entra in azienda e che servirà da materia prima per la realizzazione degli alimenti. A questo punto inizia la lavorazione: dopo aver selezionato le diverse componenti, queste vengono preparate e miscelate tra loro fino a quando non risultano pronte per il confezionamento.

La fase più complessa è quella del trattamento, durante la quale il cibo viene preventivamente macinato, miscelato e poi sottoposto a tutti i processi produttivi che ne garantiscono la conservabilità, nel rispetto delle tutele previste dalla Legge n. 281/1963 e successive.

Oggi, quindi, i cibi per animali non sono solo sempre più facilmente reperibili grazie al web e molto funzionali per i padroni, ma risultano anche più salutari grazie alla maggiore attenzione verso la qualità delle materie prime utilizzate.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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