• 21 Novembre 2024
  • PIANETA ANIMALI

Animali da compagnia, considerazioni ad una scelta responsabile

Cosa si intende quando parliamo di animale da compagnia, o animale d’affezione? Lo dice la parola stessa: è un animale con cui l’uomo convive per compagnia. Come ben sappiamo, sono svariate le specie del regno animale, quindi per classificarle come animale d’affezione ci si è rivolti ad un preciso numero di specie che sono state scelte, principalmente, per il loro aspetto o comportamento.

Parlando quindi di classificazione degli animali da compagnia, tra i più diffusi troviamo in prima linea il cane ed il gatto, mentre seguono a ruota: pesci, uccelli, roditori (quindi criceti, cavie, scoiattoli, porcellini d’India, ecc), conigli, cavalli, rettili (tartarughe, camaleonti, serpenti, iguane) ed infine furetti e maialini.

Quanti di coloro che hanno un animale domestico gli permette di dormire sul letto? Quanti fanno al proprio animale un regalo per Natale? E quanti ancora gli cucinano un pasto speciale, specie in una particolare occasione come il compleanno?

Se chiedessimo ad un buon numero di proprietari di animali cosa questi ultimi rappresentino per loro, tra le principali risposte vi sarebbe: “Sono membri della mia famiglia”, “Sono i miei figli”.

Non per niente, secondo alcuni esperti, nella società moderna il ruolo dell’animale domestico ha subìto una radicale trasformazione, in quanto esso viene considerato a tutti gli effetti parte integrante del nucleo familiare, sovente viene infatti considerato il sostituto di un figlio, di un compagno, di un amico. E questo sembra andare a ledere il benessere dell’animale, in quanto non vengono considerate le sue caratteristiche etologiche.

Ai giorni nostri, la presenza di un animale in un nucleo familiare o in una società è un aspetto di rilevata importanza. Nella relazione padrone-animale domestico vi è una condivisione di spazio, di tempo; inoltre tra i due avviene uno scambio reciproco: il padrone accudisce e mantiene l’animale e quest’ultimo lo ripaga con amore incondizionato. Ricordiamo inoltre che nella maggior parte dei casi l’animale funge anche da guardia, da antifurto, è il protettore della casa e della famiglia.

animali da compagnia

Quali sono i motivi che spingono l’uomo a possedere un animale domestico?

I benefici che ne derivano sono molti per l’uomo, non solo un animale contribuisce nel miglioramento dell’umore, ma la sua vicinanza aiuta a ridurre l’ansia e ad abbassare la pressione sanguigna. Prendiamo ad esempio la pet therapy, ormai in uso in tutto il mondo, essa impiega appunto gli animali per un miglioramento psicofisico delle persone. In particolare, a giovarne risultano bambini e ragazzi in piena età evolutiva e poi anche gli anziani, i quali, secondo alcune ricerche, si sentono meno soli e risulterebbero anche più attivi fisicamente.

Tra i motivi principali per cui si vuole avere un animale da compagnia è a causa della solitudine, che per molte persone viene vista in modo positivo, in quanto permette di avere la propria libertà, quindi viaggiare, gestire la quotidianità e gli impegni. Ma non tutti la pensano in questo modo; infatti molte altre persone, per non sentirsi sole, hanno preso un animale domestico.

Un altro motivo fondamentale riguarda invece la socializzazione, in tal caso si può valutare ad esempio il cane, che con la scusa di portarli a passeggio permetterà al padrone di relazionarsi con gli altri e di conoscere gente nuova.

Quali aspetti bisogna considerare prima di prendere un animale domestico?

Avere un animale domestico non vuol dire solo compagnia, divertimento e passeggiate; c’è ben altro dietro. Ad esempio porta la persona ad essere più responsabile, deve quindi essere consapevole che dovrà assumere un impegno costante e che ci vuole organizzazione. Purtroppo, quando non si ha la certezza di potersi prendere cura dell’animale, sarebbe meglio rinunciare all’idea; anche se non è del tutto vero, si potrebbe ad esempio valutare un animale domestico più conforme alla propria situazione.

Inoltre, per poter tenere un animale da compagnia vanno considerati molti fattori: si dovranno valutare gli orari e gli impegni del padrone (se gli si può dedicare del tempo si potrà pensare tranquillamente ad un cane); importante è assicurarsi dello spazio abitativo e delle necessità dell’animale (cibo, bisognini, passeggiate), servirà ad esempio uno spazio ampio per un cane di grossa taglia, in modo che possa muoversi liberamente e giocare (ancor meglio se si dispone di un proprio giardino). Da non prendere sotto gamba è anche il temperamento dell’animale, in quanto vi sono razze canine/feline più vivaci, ma anche di quelle più “pigre”.

E non dimentichiamo che per un animale potrebbe rivelarsi un momento di trauma e di scombussolamento entrare in un nuovo contesto domestico a cui non è abituato, quindi tutto ciò incide anche sulla vita dello stesso, che si troverà a vivere e a crescere in un determinato ambiente.

Per coloro che invece amano una compagnia discreta e silenziosa l’ideale sarebbe un gatto, quale animale a quattro zampe più indipendente ed autonomo di loro? Ricordiamo però che anch’essi necessitano di cure, quindi non bisogna darli per scontati, non sono totalmente indipendenti.

Qualora invece la persona fosse molto impegnata e passasse molto tempo fuori casa, o abitasse in un piccolo appartamento, vi sarebbero comunque molte altre soluzioni alternative. Si potrebbe ad esempio pensare di prendere un volatile, dei pesci, dei criceti, seppur questa cosa risulta molto diversa dal possedere un cane o un gatto. Vi è però di positivo che questi animali richiedono meno attenzioni, giusto l’alimentazione e la loro pulizia.

Conclusioni

È quindi assolutamente consigliato valutare tutti questi fattori ed informarsi sempre sulle attitudini dell’animale che si intende adottare, in modo tale da riuscire a gestire la situazione a cui si andrà incontro e, soprattutto, per evitare ulteriore stress o malessere psicofisico all’animale stesso. Ma, la cosa più importante di tutte, su qualsiasi animale ricada la nostra scelta, questo non dovrà mai essere abbandonato.

Non è un giocattolo, non è “solo” uno tra i tanti regali sotto l’albero di Natale, è una vita. E come tale deve essere rispettata. Inoltre, secondo la legge italiana, l’avere un animale d’affezione comporta appunto il divieto di abbandono e vi è l’obbligo di assicurarne la tracciabilità e riconducibilità dell’effettivo proprietario mediante interventi all’anagrafe.

Valeria Glaray

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Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

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