Uno sguardo sulla condizione femminile che attraversa ogni latitudine e 100 anni di storia delle donne, viste dall’obiettivo dei – e delle – grandi reporter della National Geographic Society: apre al pubblico il prossimo 15 febbraio nel complesso museale di Santa Maria della Vita (via Clavature 8/10) a Bologna “Women. Un mondo in cambiamento“, mostra organizzata da National Geographic in collaborazione con Genus Bononiae, Musei nella città e Fondazione Carisbo, in programma fino al 17 maggio 2020.
Il percorso espositivo, è articolato in 6 sezioni – Beauty/Bellezza, Joy/Gioia, Love/Amore, Wisdom/Saggezza, Strength/Forza, Hope/Speranza – raccoglie una selezione di immagini tratte dallo straordinario archivio del National Geographic, disegnando un viaggio attraverso un secolo di storia delle donne in tutti i continenti, con diverse prospettive e focalizzando l’attenzione sui problemi e le sfide di ieri, oggi e domani nei vari paesi ed epoche.
Ogni immagine crea un ritratto di alcuni aspetti dell’esistenza femminile e mostra ai visitatori come la rappresentazione delle donne si è evoluta nel tempo. Così le immagini festose delle ballerine di samba che si riversano nelle strade durante il carnevale di Salvador da Bahia si alternano a quelle delle raccoglitrici di foglie di the in Sri Lanka. E ancora il ritratto di donna afghana in burqa integrale rosso che trasporta sulla testa una gabbia di cardellini, potente metafora di oppressione, si contrappone all’immagine di libertà e bellezza di una ragazza in pausa sigaretta a Lagos, in Nigeria.
A 100 anni dalla concessione del diritto di voto alle donne negli Stati Uniti, la mostra riflette sul passato, presente e futuro delle donne illustrandone alcuni aspetti e incentrandosi sugli obiettivi di sviluppo che le vedono al centro di ogni processo di crescita sociale, politica, economica.
Completa la mostra la sezione Portraits/Ritratti, scatti intimi e biografici di un gruppo iconico di attiviste, politiche, scienziate e celebrità intervistate da National Geographic per il numero speciale della rivista di novembre 2019 pubblicato ai tempi della prima donna alla direzione del National, Susan Goldberg: tra esse Nancy Pelosi, Oprah Winfrey, il Primo Ministro neozelandese Jacinda Ardern e la Senatrice a vita Liliana Segre.
“Continua, con questa esposizione, la felice collaborazione avviata già nel 2019 con il National Geographic su tematiche fondamentali nel dibattito socio-culturale. – commenta il Presidente di Genus Bononiae Fabio Roversi-Monaco–. Dopo aver riflettuto sul tema della plastica e degli inesorabili danni che la stessa sta provocando al nostro pianeta, con questa mostra esprimiamo uno sguardo critico sulla situazione femminile nel mondo, celebrando la forza delle donne nelle sue infinite sfaccettature, ma al tempo stesso denunciando quanto ancora lungo sia, in molti casi, il percorso verso una cultura diffusa e capillare di uguaglianza”.
“In un secolo la condizione femminile è cambiata radicalmente, in alcune parti del mondo ma non dappertutto: in Occidente, sicuramente, anche se ci sono ancora sfide importanti – dice Marco Cattaneo -. La parità salariale, per esempio, sul fronte pratico, ma anche questioni assai più sottili come i pregiudizi radicati nella società sulla violenza sulle donne. Altrove le sfide sono ancora più fondamentali. E se il cammino da percorrere è ancora lungo, in questa mostra abbiamo cercato di raccontare i passi compiuti e di accendere una speranza per un futuro in cui a nessuno siano negati i propri diritti”.
”Stefauto vanta una lunga tradizione di imprenditoria al femminile – spiega Francesca Stefanelli, Direttrice Generale di Stefauto, storica concessionaria Mercedes Benz Bologna e main sponsor della mostra – e ha voluto sostenere l’exhibition proprio come omaggio al ruolo delle donne in azienda”.
La mostra gode del patrocinio del Comune di Bologna. Main sponsor della manifestazione è Stefauto; sostengono l’iniziativa anche Coop Alleanza 3.0, BPER Banca, Anaci Bologna e Lloyds Farmacia.