Molti appassionati di calcio si sono domandati spesso e si domandano ancora oggi quale sia la tecnica migliore per tirare un calcio di rigore. E altrettanti quale sia il metodo migliore per neutralizzarlo. Ebbene un esempio straordinario di come non calciare un rigore e di come si possa rischiare la propria incolumità intercettandolo ce lo forniscono due giocatori di calcio a 5, probabilmente sudamericani.
Il calciatore con la maglia numero 7 si appresta a calciare il penalty dai 6 metri, a differenza del calcio nel quale i metri di distanza dal dischetto sono 11, mentre il portiere avversario sembra attendere con un atteggiamento che denota molta sicurezza in sé. L’estremo difensore prima si alza leggermente i pantaloncini, quasi come volesse effettuare un piccolo rito propiziatorio, e successivamente alza le mani in alto (neanche fosse stato minacciato dalla polizia).
Il filmato non permette di vedere la rincorsa del tiratore, ma poco prima che venga calciato il rigore il portiere in casacca gialloblu a strisce orizzontali, con un’intuizione degna del miglior Buffon si sposta con un passo laterale sulla propria destra.
Il gesto è da annoverare negli annali del calcio a 5 perché la conclusione finisce esattamente sulla fronte dell’estremo difensore, che a metà tra lo stato confusionale, per il colpo ricevuto, e la sorpresa per la parata si rivolge alla telecamera con un gesto di esultanza, quasi a significare: “Ve l’avevo detto che sono io il più forte?“.
La particolarità del gesto tecnico sta nel fatto che nel momento esatto in cui la palla impatta contro la testa del portiere viene illuminata da un raggio di sole proveniente dall’alto: l’effetto visivo regala alla parata un non so che di divino… più che la parata del secolo sarebbe meglio definirla “un’illuminazione divina“!
Carlo Saccomando