Protagonista delle attuali news in ambito salute, il coronavirus sta creando situazioni di allerta e preoccupazioni in tutto il mondo. Per fare chiarezza e fornire alcuni consigli utili agli italiani, MioDottore, piattaforma leader in Italia e nel mondo specializzata nella prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo DocPlanner, ha coinvolto uno dei suoi specialisti, il dottor Giuseppe Moschella, infettivologo di Cuneo.
Come spiega il dottor Moschella, parlando di tipologie di coronavirus umani, identificati per la prima volta a metà degli anni ’60 e chiamati così per via delle punte a forma di corona che si trovano sulla loro superficie, sono stati delineati quattro sottogruppi principali, denominati con le prime quattro lettere dell’alfabeto greco: alfa, beta, gamma e delta.
Tra questi, i più comuni sono: 229E (alfa coronavirus); NL63 (alfa coronavirus); OC43 (beta coronavirus); HKU1 (beta coronavirus); MERS-CoV (beta coronavirus che causa la sindrome respiratoria del medio oriente o MERS); SARS-CoV (beta coronavirus che genera grave sindrome respiratoria acuta o SARS); Romanzo Coronavirus 2019 (2019-nCoV).
L’essere umano, in ogni parte del mondo, viene comunemente infettato dai coronavirus umani 229E, NL63, OC43 e HKU1; rare volte può verificarsi che i coronavirus che colpiscono gli animali si evolvano e vadano a contaminare anche l’uomo, diventando così un nuovo coronavirus umano. Tra gli esempi recenti troviamo: 2019-nCoV, SARS-CoV e MERS-CoV.
I principali sintomi sono: malessere generale associato a febbre, iperemia del cavo faringeo con tosse e a volte anche iperemia congiuntivale con fotofobia. Il dottor Moschella sottolinea che, come tutte le infezioni virali, uno dei primi sintomi dell’infezione da coronavirus è la febbre. È quindi fondamentale tenere monitorata l’ipertermia, soprattutto se nelle ore serali si manifesta con rialzo febbrile oltre i 38°, se compaiono sudorazioni notturne e iperemia del cavo faringeo.
La febbre può essere subcontinua con valori bassi al mattino (36.8° – 37.5°) fino a toccare i 38° – 39.5° a fine giornata. Occorre verificare la situazione per almeno cinque giorni e, qualora i valori persistano, rivolgersi al medico di base e – solo dopo la sua diagnosi e sotto il suo consulto – affidarsi ai presidi sanitari per la sorveglianza della patologia con la ricerca di antigeni e anticorpi virali specifici.
Purtroppo, ad oggi, non è ancora disponibile un vaccino contro questo tipo di virus, si devono dunque attuare misure di profilassi generica nel caso in cui si venga a contatto con soggetti che presentano febbre alta, tosse e mal di gola.
Un consiglio tutt’altro che banale è quello di non perdere la calma. È importante controllare la temperatura almeno due volte al giorno, mattina e sera, ed evitare di intasare i pronto soccorso. La scelta migliore è quella di rivolgersi al proprio medico curante e, solo se indicato, recarsi presso i centri per l’accertamento dell’infezione da coronavirus per l’opportuna profilassi. Mentre, ricorda l’esperto di MioDottore, è assolutamente da evitare assumere farmaci senza prescrizione medica.
La prevenzione in questo caso è davvero fondamentale, considerati i molti infettati in così pochi giorni e i rischi annessi, che sono quelli di una vera e propria pandemia.