Doccia gelata per i tifosi di Inter e Roma, ma sopratutto per protagonisti dello scambio tra la società meneghina e quella capitolina, ovvero Matteo Politano e Leonardo Spinazzola. Le due società si erano accordate per uno scambio di giocatori valutati entrambi 27 milioni di euro.
I due calciatori nella giornata di ieri erano approdati nelle rispettive destinazioni per effettuare le visite mediche e i test atletici ci rito, prima di mettere nero su bianco la firma sui nuovi contratti. Se per Politano sembrava un giorno di quelli impossibili da dimenticare perché poteva finalmente far ritorno nella sua città natale, ma sopratutto nella società che dai 9 ai 17 anni lo aveva fatto crescere nel proprio settore giovanile, aprendogli di fatto la strada al professionismo, lo stesso non è accaduto al collega Spinazzola, che si vocifera abbia avuto qualche intoppo durante lo svolgimento dei test medici con i nerazzurri.
La causa della frizione tra i due club è scaturita dalla richiesta dell’Inter di effettuare ulteriori test fisici per Spinazzola, la sensazione è che qualcuno all’interno dello staff abbia messo in dubbio la tenuta atletica del 26enne ripensando ai numerosi problemi fisici patiti negli ultimi due anni e mezzo. In più è stato chiesto il cambiamento della formula già pattuita, ossia tramutare il prestito con obbligo di ricatto a fine stagione con un prestito con diritto di riscatto. Una richiesta che ha irritato non poco i giallorossi, che nonostante il dispiacere di perdere un buon esterno, oltretutto tifoso romanista e con un passato nel settore giovanile, sono pronti a far saltare il banco in aria e mandare a monte la trattativa.
L’agente di entrambi, Davide Lippi, è al lavoro per ricucire lo strappo tra le due società. Oltre il procuratore, i due esterni, Politano più offensivo mentre Spinazzola più preparato nella fase difensiva, condividono lo stesso anno di nascita: il 1993.
In questa trattativa emerge un particolare sul quale è difficile non fare una riflessione e che molti non hanno notato: la valutazione dei due calciatori è di 27 milioni. Una cifra che se paragonata ai 25 milioni che il Siviglia ha offerto per Krzysztof Piatek, attaccante in forza al Milan, oppure ai 25/30 milioni che potrebbe valere Suso, esterno offensivo rossonero, in questo momento (anche se la clausola rescissoria valida solo per l’estero è fissata a 40 milioni), sembrano decisamente esagerate. Sopratutto paragonata nei confronti del centravanti polacco che seppur non stia disputando un’ottima stagione, ha due anni in meno rispetto ai colleghi e sopratutto vanta una media gol decisamente superiore rispetto ai due.
La sensazione generale è che in questo momento il calcio italiano, oltre a quello mondiale, stia vivendo un momento storico nel quale i prezzi dei calciatori vengono notevolmente gonfiati. Oltre alcune valutazioni esagerate che innescano questo scorretto meccanismo, la causa è figlia della necessità dei club di fare cassa e far quadrare i bilanci, sopratutto se la società partecipa alle competizioni europee e deve stare all’interno dei paletti finanziari imposti dall’Uefa.
Ritornando alla vicenda tra Inter e Roma, entro al giornata di oggi si arriverà ad un accordo definitivo oppure al definitivo e insanabile strappo. In definitiva si può affermare che andrà in scena l’ennesimo scontro tra Roma, capitale d’Italia e sede del potere politico, e Milano, considerato il vero e proprio motore economico del Paese.
Carlo Saccomando