Nello scorso mese di novembre la produzione industriale ha registrato un lieve incremento, dopo due mesi di cali, pari allo 0,1%. Lo rileva l’Istat che però registra un calo del “recupero congiunturale” su base annua dello 0,6% (dato corretto per effetto del calendario in quanto i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di novembre 2018). Si tratta del nono ribasso consecutivo in termini tendenziali, anche se meno accentuato a confronto con quello del mese precedente(-2,4%).
Secondo l’Istituto la crescita frenata “dal forte calo del settore energetico” si è manifestata con maggiore intensità in quei settori interessati “alla domanda di beni, intermedi e strumentali, da parte del sistema produttivo.“
Tradotto in numeri l’indice destagionalizzato mensile ha presentato aumenti congiunturali per i beni strumentali (+0,8%) e i beni intermedi (+0,7%); mentre variazioni negative si sono registrate per i settori legati all’energia (-2,1%) e ai beni di consumo (-0,2%).
I settori economici che hanno fatto segnare i maggiori incrementi tendenziali sono la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+8,1%), l’industria del legno, carta e stampa (+7,0%) e la fabbricazione di prodotti chimici (+2,9%). Le flessioni più ampie invece si sono registrate nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-5,4%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,3%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-4,9%).
Norbert Ciuccariello