PARMA. «Per Parma sarà la definitiva affermazione sul piano internazionale», ha affermato il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Prossima Capitale italiana della Cultura, Parma 2020 farà il suo ingresso in scena l’11, il 12, e il 13 gennaio dell’anno in arrivo, con un’inaugurazione all’insegna di mostre, concerti, teatro, eventi di piazza, e dibattiti. «Costruiremo spazi e tempi di incontro e di dialogo, riconoscendo la ricchezza multiculturale della nostra storia trasformando con essa il nostro sguardo sull’oggi. Avremo il compito di suscitare cultura nei quartieri, di creare pensiero e benessere insieme a tutte le istituzioni e le associazioni della città, arrivando, con ogni sforzo, a coinvolgere ogni singolo cittadino. Lo faremo senza dimenticare che stiamo parlando all’Italia, che dobbiamo guardare sempre fuori dai nostri confini, perché Italia significa Europa e, di nuovo, il grande Tempo che ci ha portati fino a questo traguardo», sono state le parole del sindaco della città Federico Pizzarotti, insieme con Michele Guerra, assessore Cultura del Comune di Parma.
La candidatura è stata costruita attorno a un polo di riflessione unitario sui diversi “tempi” della città, puntando sull’inclusione e la sostenibilità. Inoltre, a sostegno del programma è nato il Comitato per Parma2020, fondato da Comune di Parma, Unione Parmense degli Industriali, e Associazione “Parma, io ci sto!”. Saranno più di 400 gli eventi in calendario, tra cui anche i restauri che restituiranno alla città alcuni importanti monumenti, come l’Ospedale Vecchio, la chiesa di San Francesco, e l’ex monastero di San Paolo. Alla cerimonia ufficiale di inaugurazione sarà presente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e, alla cerimonia di Sant’Ilario, patrono della città, il premier Giuseppe Conte.
Simona Cocola