Compie 33 anni oggi, 22 novembre, l’ex campione paralimpico Oscar Pistorius, passato dalle vittorie atletiche al carcere. Nato a Johannesburg, in Sudafrica, il velocista soprannominato “the fastest man on no legs” (l’uomo più veloce senza gambe) e “Blade Runner“, detiene il record mondiale sui 100, 200, e 400 metri piani nella categoria T44. L’amputazione a entrambe le gambe, avvenuta all’età di 11 mesi per una grave malformazione fin dalla nascita, non l’ha in alcun modo penalizzato nelle gare, facendolo addirittura diventare il primo e unico atleta amputato capace di vincere una medaglia in una competizione iridata per normodotati, ottenendo l’argento con la staffetta 4×400 metri sudafricana ai Mondiali di Taegu, correndo solo in batteria.
Su ciò che è rimasto delle sue gambe Pistorius ha dovuto camminare durante il processo per l’omicidio della fidanzata, la modella sudafricana Reeva Steenkamp, invitato a farlo dal suo avvocato difensore. Aggressivo e irascibile, come testimoniato sia dall’ex fidanzata, l’ultima prima della modella, Samantha Taylor, sia dalla madre della Steenkamp, Pistorius aveva sempre un’arma a portata di mano, anche quando, scambiandola per un ladro, ha sparato alla vittima, uccidendola. Nel 2017 è stato quindi condannato dalla Suprema Corte d’Appello di Johannesburg a 13 anni e sei mesi di prigione per l’omicidio di Reeva Steenkamp, avvenuto nel 2013.