Si prevedono sostanziali modifiche alla legge di Bilancio, o meglio è quello che si augura il Movimento 5 stelle, non fosse altro per la presentazione di oltre 400 proposte di modifica che saranno depositate oggi pomeriggio in commissione Bilancio al Senato. Il termine per la presentazione è fissato in data odierna alle ore 15.
L’iter burocratico prevede che il ddl giunga in Aula a Palazzo Madama dal 3 dicembre, per poi passare in commissione Bilancio alla Camera e in Aula a Montecitorio, con l’intento di ottenere il via libera definitivo in Senato alla terza lettura. Un processo che dovrà avere come termine ultimo il 31 dicembre 2019.
Tra gli emendamenti più importanti proposti dal Movimento pentastellato spiccano la richiesta di pagamento dell’Imu, e degli arretrati compresi tra il 2006 e il 2012, nei confronti della Chiesa cattolica sugli immobili di proprietà adibiti a bar, ristoranti, alberghi e ospedali, l’esclusione dalla nuova plastic tax di prodotti monouso in plastica biodegradabile o quelli che contengono almeno il 25% o il 50% di plastica riciclata, la riduzione del canone Rai e l’esenzione di tutti i dispositivi sanitari monouso, non solo le siringhe e di ridurre al 5% l’imposizione sulla cancelleria di plastica (come le penne).
Sempre sul fronte ambientale, per ridurre l’uso della plastica, si propone di effettuare la formula del vuoto a rendere non solo per il vetro ma anche per i contenitori di plastica per acqua e bibite, saponi, detersivi, shampoo e lattine. Un’altra proposta riguarda la detrazione fino a 1000 euro per chi installa nella propria abitazione filtri per l’acqua, mentre fino a 5mila per chi li mette in attività commerciali come ad esempio bar e ristoranti. È previsto inoltre un ecobonus per alberghi e strutture ricettive ‘eco-sostenibili’ e un programma ‘Mangiaplastica’ con incentivi ai Comuni che installano ecocompattatori.
Mentre un’altro emendamento riguarda un incentivo ad accettare anche lavori di breve durata o con redditi “marginali” mentre si è all’interno del programma del Reddito di cittadinanza. L’emendamento introduce poi la “sospensione” del beneficio, anziché la decadenza, in caso di variazioni del reddito dovute ad occupazione con lavoro subordinato, per la durata del contratto. Se invece il lavoro subordinato si protrae oltre la fine dell’anno in cui è iniziato, resta la decadenza.
Non solo M5s, anche dagli altri alleati di governo è pioggia di emendamenti: il Partito Democratico ne ha depositati circa 900, più del doppio dei pentastellati, tra cui quello di rendere meno pesante la “sugar tax”, ovvero la tassa sulle bevande con zuccheri aggiunti, mentre Italia Viva annuncia ,attraverso i capigruppo Maria Elena Boschi e Davide Faraone, la presentazione di circa 230 emendamenti alla manovra: “La nostra principale “ossessione” è “no Tax”: gli emendamenti” propongono l’abolizione totale delle microtasse (plastic, sugar, auto aziendali ecc)”
Il premier Giuseppe Conte, nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera esprime la volontà di ridurre ulteriormente il cuneo fiscale: “Sto lavorando con il ministro dell’Economia Gualtieri perché voglio ridurre ancora di più le tasse, come ad esempio quella sulle auto aziendali. Faccio un appello ai gruppi parlamentari di maggioranza a collaborare con il governo, perché tutti ci si impegni a raggiungere questo risultato .” Il presidente del Consiglio afferma che secondo i calcoli del governo, le tasse sono “appena il 5 per cento” di una Finanziaria da 30 miliardi, ed evidenzia le “numerose misure a favore delle famiglie e delle imprese, i tre miliardi ai lavoratori e i tre come superbonus”.
Dello stesso avviso il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che questa mattina dai microfoni di Rtl 102.5 ha spiegato di “sentire di poter accogliere l’appello del presidente consiglio, che ha detto: dobbiamo fare di più sull’abbassamento tasse, è un obiettivo ambizioso però io ci sto. Dobbiamo ridurre le tasse aumentando il taglio degli sprechi, oggi pomeriggio ho una riunione con i ministri del movimento, abbiamo delle idee da mettere sul tavolo“.
Il capo politico del Movimento 5 stelle ha inoltre espresso la propria opinione sulla riduzione del canone Rai e sul futuro dell’azienda: “l’obiettivo è ridurlo (il canone), poi non spariamo cifre perché stiamo parlando di 2 miliardi di euro circa, ridurlo garantendo sempre che la Rai possa essere più indipendente possibile. La gente ci dice: se è governata dai partiti non lo vogliamo pagare, se garantite, facendo una legge, che la politica la smette di nominare i vertici della Rai, allora lo paghiamo“.
Norbert Ciuccariello