ROMA. L’obiettivo del governo è ‘ridurre le tasse sul lavoro’ e, secondo il viceministro dell’economia Misiani, il taglio del cuneo fiscale potrebbe portare alla platea degli 80 euro circa 500 euro in più l’anno. Intanto, in attesa della pubblicazione del Def, nella caccia ai 7 miliardi di evasione ben tre potrebbero venire, secondo la viceministra Castelli, dal recupero della distribuzione del carburante, le cosiddette
‘pompe bianche’. E il ministro Speranza parla di rimodulazione dei ticket: ‘Chi ha di più, pagherà di più’. Per i sindacati è poco, per l’opposizione è una manovra in deficit. La Ue: aspettiamo il Def per valutazioni. La misura interesserà chi ha un reddito annuo sotto i 26mila euro lordi, ossia i circa 11 milioni di beneficiari del bonus di 80 euro introdotto dal governo Renzi.
A snocciolare i primi numeri su quella che è stata ribattezzata “operazione cuneo fiscale”, ufficialmente al via, è stato nella giornata di ieri il vice ministro all’Economia Antonio Misiani. Calcolo confermato anche dal segretario Pd Nicola Zingaretti che ha sottolineato come “l’anno seguente c’è l’impegno a raddoppiare“ (come, tra l’altro previsto dalla NaDef che prevede uno stanziamento di 2,7 miliardi per il 2020 e, del doppio, 5,4 miliardi per il 2021). “Con il taglio del cuneo fiscale gli italiani avranno più soldi in busta paga. Partiamo con 500 euro in più all’anno nel 2020 e l’impegno è arrivare a mille euro nel 2021. Abbiamo rispettato i patti e l’inversione di tendenza c’è, si vede. Questo è un bellissimo passo avanti”, ha scritto il leader Dem in un post su Facebook, precisando che l’intenzione era fare di più. Poi la stoccata al veleno: “Ma non è mancato il coraggio, sono mancati i soldi, vista l’eredità di 23 miliardi di clausole Iva. Ma, pur all’interno delle compatibilità di bilancio, c’è una totale inversione di tendenza con dei provvedimenti concreti: non aumenta l’Iva, aumentano gli stipendi più bassi, inizia una stagione di investimenti green. Questo governo deve accendere l’economia italiana”.